Gian Mario Villalta, “Scuola di felicità”

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FOTO DINO IGNANI

Gian Mario Villalta scrive un commovente romanzo di formazione, in cui ad affrontare un processo di profondo cambiamento non sono solo gli adolescenti, ma anche il loro insegnante.

“La scuola finisce presto, e poi ognuno va per la sua strada. Proprio quando si inizia… è ora di lasciarsi per sempre. La scuola è una follia.”

La vita di un professore non è mai facile: la noia nello sguardo degli studenti, la loro smania di guardare i cellulari durante la lezione, l’aria che, tra ormoni e finestre chiuse, si fa ben presto irrespirabile. E in più la consapevolezza che “gli studenti che vanno bene avrebbero buoni voti con qualunque insegnante; quelli che vanno male invece vanno male con te”. È così anche per il protagonista di questo romanzo, un professore di Lettere, cinquantenne, vedovo, solitario, che da tempo ha perso la fiducia nell’incanto del suo lavoro.

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Gabriella Musetti

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ce la dobbiamo giocare da soli
questa partita
lontani i figli
scarsi gli amici
ma siamo noi
dopo trent’anni
ancora qui
la stessa tavola
e ancora mi riguardi
ancora rido con te

chi dice matrimonio borghese
davvero non capisce
che matrimonio è forma vuota
di questa vita in comune
così squassata e alterna
da rivivere
giorno dopo giorno Continua a leggere

I dialoghi di Trani, “Condividere”

castello-cortile-sera«Cosa può indurre ciascuno di noi a uscire dallo stato di tiepidezza e a condividere la vita e le esperienze altrui nell’amore, nell’amicizia e nella politica? E’ sufficiente una forma di disarmo unilaterale in cui si rinuncia ai propri aculei, ci si rende vulnerabili con il timore di essere feriti dagli aculei altrui? O esiste anche un innegabile piacere nel condividere la propria vita e le proprie esperienze con altri che solo la misantropia, il narcisismo, e il cinismo possono negare?».

Con queste domande il filosofo Remo Bodei introduce la XV edizione del Festival culturale de I Dialoghi di Trani, in programma dal 20 al 25 settembre 2016, che pone al centro della riflessione un invito a ripensare e riprogettare il nostro tempo vissuto nell’ottica tutta umana della “condivisione”. E scoprire in quale misura e prospettiva poniamo la questione legata all’equilibrio tra istanze individuali e risposte condivise. Continua a leggere

Rosita Copioli, “Le acque della mente”

le-acque-della-menteDal risvolto di copertina

Lo si avverte subito: c’è una grande passione, un’animata, animosa passione di fronte al proprio esserci, alle cose del mondo, all’umana storia, in questi nuovi versi di Rosita Copioli. È una passione inquieta, irrequieta, e quanto mai insolita nel nostro tempo, ma che riesce a trasmettersi con efficace immediatezza. I territori d’esplorazione sono svariati, a volte persino opposti, ma sempre chiamati in causa con la stessa emozione del confronto, che è la vera energia di questo vitalissimo libro. Copioli tratta degli orrori della storia, come delle più recenti tragedie, le quali ne ripetono di antiche, anche perché «tutto ciò che è / più atrocemente stupido / ama replicarsi». Chiama in causa il pensiero potente e felicemente intempestivo di Ivan Illich, evoca grandi figure della letteratura come Shelley, Byron, Marianne Moore, D.H. Lawrence, racconta il proprio viaggio nelle meraviglie dell’arte, dove si esprime e dilata «lo spazio della mente», visitando la cavità del Mitreo, le opere di Giuliano da Rimini, Piero della Francesca, Pollaiolo, Leonardo, e altri, altri ancora, fino a Pollock. Continua a leggere