Francesco Guazzo, “13”

Francesco Guazzo, Credits ph. Andrea De Masi

di Paolo Senna

13. Poesie di Francesco Guazzo, [s.l.], Edizioni Corte Micina, 2016, “Premio Poesia Città di Fiumicino” (edizione di 150 esemplari)

Avvicinarsi con spirito critico all’opera di un poeta giovane, anzi, giovanissimo, può rappresentare un azzardo: tanto per il critico che potrebbe svicolare in generici quanto lambiccati ragionamenti e ricalchi di dizioni già proposte; quanto per l’autore sul quale potrebbe gravare un giudizio o un’opinione favorevole oppure malevola. Ebbene, il caso che si dà per le poesie di Francesco Guazzo è anzitutto che la questione anagrafica – il fatto che egli sia appunto giovanissimo – è mero accidente; sostanza è invece che Guazzo è poeta di lucida introspezione e di perfetta leggibilità: due doti già di per se stesse preziose e non abbondanti non diremmo ai poeti, ma alla comunità degli scriventi, giacché scrivere per capire e per farsi capire è forse la regula aurea di chi mira a istituire una qualche forma di comunicazione. Continua a leggere

Umberto Piersanti è il nuovo presidente del Centro Mondiale di Poesia e Cultura “Giacomo Leopardi”

Umberto Piersanti Credits ph. Dino Ignani

Umberto Piersanti è stato eletto Presidente del Centro Mondiale di Poesia e Cultura “Giacomo Leopardi”, che dagli anni trenta ha sede a Recanati, sul Colle de LInfinito ed ha nel Direttivo, per statuto, oltre al Sindaco di Recanati, un membro della famiglia Leopardi, che attualmente è rappresentata dal Conte Vanni Leopardi di San Leopardo. Continua a leggere

Biancamaria Frabotta

Biancamaria Frabotta Credits ph. Dino Ignani


Fronte retro

La tua anima – insisteva
come se io ne avessi
una, una sola, blindata
in un sicuro abitacolo.
E il corpo è così mutevole!
Dammi – tempestava – spazio
come se l’Io splendidamente
ne disponesse, dimmi se annusi
del tempo l’odore. Sensazioni
obsolete, imperanti.
Distonìa del vivente
un corpo corruttibile
aporìa del credente
la resurrezione dei corpi.

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Mariapia Quintavalla, “Vitae”

Mariapia Quintavalla

dalla nota dell’autrice

Andare passeggiando entro gli anni della propria vita, lo sa fare un diario, il narrare, il prosieguo della prosa. Quando si va a capo, con la poesia, si rendono anche stacchi e silenzi, si conchiude, e i frammenti sono liberi o meno di tessersi in immagine o micropoemi. è già stato fatto, in quella tensione all’opera nei miei nove libri di poesia.
Qui: a cominciare da un cuore sconosciuto, l’io sparisce e riaffiora. C’è una vera biografia, come sono storie vere, tutte le altre.
Poi: documenti, da luoghi e tempi; i ritratti di poeti amati e conosciuti e una sezione da China in prosa.
Importante sia che le visioni e i racconti più classici, dalla volontà di precisione all’afflato, a volte metafisico, a volte irriverenti, lascino affiorare la grazia che la prosa persegue, e consente, medium di un viaggio che auguro intrigante. Continua a leggere