Marisa Caselli & Anita Fox

A Napoli, lo Studio49 VideoArte apre il suo spazio alla mostra “Uno Sguardo a due”, curata dalle storiche dell’arte Serafina Gruosso e Ilaria Sabatino. Antagoniste due artiste napoletane, Marisa Caselli e Anita Fox.

[…]Opere, quelle presentate che hanno un sapore arcano, spesso racchiuse in spesse cornici dorate rimandano la mente a certe icone russe immerse nell’ oro che catturano la luce e lo sguardo trascinando lo spettatore immediatamente in una dimensione sacra e sublimata. Volti, sguardi, simboli ed emozioni, imprigionate dai materiali più disparati plasmati e induriti dal colore cercano con forza di uscire fuori dallo spazio pittorico di protrarsi verso lo spettatore che, catturato da mille piccole sfaccettature diverse, si perde nell’ opulento mondo pittorico proposto dall’ artista.[…] È così che un ghigno, uno sguardo malinconico, il corrucciarsi di una fronte o il crepitio di una bocca socchiusa diventano mani tese verso lo spettatore che, attraverso il suo vissuto e la sua sensibilità, lascerà trasportarsi all’interno dell’impasto artistico di Anita Fox.

(Serafina Gruosso) Continua a leggere

Norman MacCaig

Traduzioni inedite di Emilio Capaccio

NON EDUCATEMI

Non imparo molto, sono un uomo
di poche migliorie. Il mio naso aspira ancora aria
in modo amatoriale. Le mie idee profonde
una volta erano giocattoli sul pavimento, li amo, ho leccato via
quasi tutta la vernice. Un bicchiere di whisky
è un sonaglio che non agito. Quando amo
una persona, un luogo, un oggetto, non ci vedo
nulla da argomentare.

Ho imparato parole, ho imparato parole: ma la metà
è morta per mancanza di esercizio. E quelle che uso
spesso mi guardano con uno sguardo che sussurra, Bugiardo.

Come ammiro gli edredoni che si gettano
con un anello preciso senza schizzi e la sula che all’improvviso
arpiona il mare ― Io sono un’uria
che si tuffa ancora
al vecchio modo conosciuto: mette sotto la testa
e vola basso.

INEDUCABLE ME

I don’t learn much, I’m a man
of no improvements. My nose still snuffs the air
in an amateurish way. My profound ideas
were once toys on the floor, I love them, I’ve licked
most of the paint off. A whisky glass
is a rattle I don’t shake. When I love
a person, a place, an object, I don’t see
what there is to argue about.

I learned words, I learned words: but half of them
died for lack of exercise. And the ones I use
often look at me with a look that whispers, Liar.

How I admire the eider duck that dives
with a neat loop and no splash and the gannet that suddenly
harpoons the sea. ― I’m a guillemot
that still dives
in the first way it thought of: poke your head under
and fly down.

(from The Many Days: Selected Poems of Norman MacCaig, Edinburgh: Polygon, 2011) Continua a leggere