Mimmo Paladino, video intervista di Luigia Sorrentino

Mimmo Paladino intervistato da Luigia Sorrentino, Paduli (BN) 11 maggio 2019

MIMMO PALADINO

«L’Arte è qualcosa che arriva in maniera casuale. E’ qualcosa che arriva da un’altra parte, ma i riferimenti non sono ideali, sono reali, fisici.»

MIMMO PALADINO

«L’opera d’arte sottolinea con delle date la propria epoca. Poi passano i secoli  e la data la si può dimenticare, perché  non potremmo guardare nella contemporaneità le opere di un artista come Caravaggio che le ha realizzate molti secoli prima.»

Mimmo Paladino e Luigia Sorrentino, nello studio dell’artista a Paduli (Bn) l’11 maggio 2019

COMMENTO DI LUIGIA SORRENTINO

Per Mimmo Paladino, nato a Paduli nel 1948 ma vissuto a Napoli,  l’arte è un combattimento: un corpo a corpo con la materia da forgiare, plasmare, modellare. Fin dagli anni ’80  l’artista mette in scena e in dialogo pittura e scultura, introducendo nella superficie del quadro forme e oggetti di recupero della memoria. Le sue sculture rimandano a una statuaria primordiale assorta in una calma straniante, una metafisica ancestrale, sciamanica, arcaica, ricca di riferimenti al mito, all’immaginario archetipico.  Ecco dunque apparire frammenti di figure, mani, teste, elementi di una poetica che fonde spazi e epoche diverse, definendo un alfabeto di segni molto riconoscibili, che però non hanno un significato di senso univoco. Per Paladino l’artista dà vita a una materia informe che preesiste a lui. E’ un demiurgo, un essere dotato di capacità creatrice e generatrice, senza la quale “è impossibile che ogni cosa abbia nascimento”. Il demiurgo per eccellenza per Paladino è Don Chisciotte: “colui che vede cose che altri non vedono”.

IL MONDO DI MIMMO PALADINO
di Luigia Sorrentino
(durata 12’40”)
Paduli, 11 maggio 2019

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Norman MacCaig: stelle, pianeti, mucche e un caprone

Norman MacCaig

Goat

The goat, with amber dumb-bells in his eyes,
The blasé lecher, inquisitive as sin,
White sarcasm walking, proof against surprise,

The nothing-like-him goat, goat-in-itself,
Idea of goatishness made flesh, pure essence
In idle masquerade on a rocky shelf –

Hangs upside-down from lushest grass to twitch
A shrivelled blade from the cliff’s barren chest,
And holds the grass well lost; the narrowest niche

Is frame for the devil’s face; the steepest thatch
Of barn or byre is pavement to his foot;
The last, loved rose a prisoner to his snatch;

And the man in his man-ness, passing, feels suddenly
Hypocrite found out, hearing behind him that
Vulgar vibrato, thin derisive me-eh.

da “A Common Grace” (1960)

*

Caprone

Il caprone, l’ambrata ottusità nei suoi occhi,
il satiro menefreghista, curioso come il peccato,
bianco sarcasmo su quattro zampe, a prova di stupore,

il non-sembra-affatto un caprone, di-per-sé-caprone,
l’idea di lascivia fatta carne, pura essenza
in maschera indolente rizzata su una roccia –

si appende a testa in giù dove l’erba è più verde per strappare
uno sterpo dalla gola arida del dirupo,
ci tiene a quel quel filo d’erba macilento. La nicchia più stretta

è cornice perfetta per il volto del diavolo, il tetto più ripido
del granaio o della stalla è un marciapiede per i suoi zoccoli,
l’ultima rosa, la più amata, un prigioniero per la sua razzia.

E l’uomo nel maschio passa in secondo piano, improvvisamente
si scopre ipocrita, all’udire dietro a sé quel
vibrato primitivo, sottilmente canzonatorio, beeh-eeh. Continua a leggere

Premio Camaiore “Francesco Belluomini”

COMUNICATO STAMPA

 

XXXI Premio Letterario Camaiore – Francesco Belluomini Prima rosa dei libri e degli autori scelti tra oltre 160 in concorso

È stata designata la prima rosa dei libri e degli autori candidati al prestigioso “XXXI Premio Letterario Camaiore – Francesco Belluomini”, scelti tra oltre 160 partecipanti, rosa dalla quale verranno decisi i titoli delle 5 opere finaliste, del vincitore del Premio Internazionale, del Camaiore Proposta, il Premio speciale e le menzioni speciali, queste ultime due selezionate su indicazione del Presidente.

La Giuria Tecnica, presieduta dal Rosanna Lupi, è formata da Corrado Calabrò, Emilio Coco, Vincenzo Guarracino, Paola Lucarini, Renato Minore e Mario Santagostini e si riunirà sabato 15 giugno alle 11.30 presso l’Hotel Bixio di Lido di Camaiore, per designare i 5 libri finalisti e conferire gli altri riconoscimenti, in vista della serata finale in programma il 14 settembre. Continua a leggere

Patrizia Cavalli, “Con passi giapponesi”

COMMENTO DI ALFONSO BERADINELLI

Credevamo di sapere tutto di Patrizia Cavalli dopo aver letto i suoi libri di versi, ma questo libro di prose è una rivelazione. La genialità visionaria e realistica che qui sorprende non ha precedenti fra gli scrittori del Novecento, se non in grandi maestri come Roberto Longhi, Elsa Morante e Goffredo Parise. Eppure sembra che questo libro di abbagliante virtuosismo letterario sia nato fuori dalla letteratura, per ubbidire a un solo personale imperativo: «Devo capire». Continua a leggere