Nello sguardo di Iosif Brodskij

Iosif Brodskij

OLTRE OGNI DUREVOLE BUIO

COMMENTO E SCELTA DEL TESTO DI BIANCA SORRENTINO

L’indolente atmosfera delle rovine di Roma avvince l’esule Brodskij in una luminosa fascinazione. Sulla scorta delle Elegie romane composte da Goethe durante ben altri fasti, il poeta russo si inserisce nella tradizione rinverdendola: la lezione dell’antico, pur nella sua vigorosa persistenza, si lascia pervadere da un novecentesco disincanto. Così la meditazione oraziana sul tempo, privata dell’aura di sacralità, rivive negli stupori e nell’ironia di un ‘barbaro’, nella disillusione di chi vaga tra le vestigia della cultura classica e ne ricava una riflessione feroce su ciò che è eterno e ciò che invece non sa durare. L’invisibile abita i nostri luoghi; l’indivisibile è capace di inchiodarci alla gratitudine, ai ricordi, all’appartenenza. Roma è nella sua luce: l’oro che si è salvato dalla sua decadenza rimane nello sguardo del poeta, sopravvive alle molte ombre della storia ed è sufficiente a riscattare ogni durevole buio. Continua a leggere