Una poesia di Francesca Matteoni

E’ tutta qui l’infanzia, campo chiuso
negli incubi si riempie di alberi
invalicabili. Qualcuno muore.

Ogni foglia è una cartina tornasole
spalanca le mie cose all’erosione.

Crescete, non più semplici animali
non più nel tutto immersi e separati
come chi dorme perfetto, al sicuro
ruba all’altro la lingua mentre sogna.

La lingua che vi chiama ora è la vostra
mostre le genti magiche, le spezza.
Eppure dentro il mondo, era il mio mondo.

Allora lo vedevo come un prato
in parallelo al cielo interminato.

 

Da: Ciò che il mondo separa, Francesca Matteoni,  Collana Le Ali a cura di Fabio Pusterla, Marcos Y Marcos, 2021

 

 

Francesca Matteoni è autrice di vari libri di poesia fra cui Artico (Crocetti 2005), Tam Lin e altre poesie (Transeuropa 2010), Acquabuia (Aragno 2014) e del romanzo Tutti gli altri (Tunué 2014). Le sue ultime pubblicazioni sono il saggio Dal Matto al Mondo. Viaggio poetico nei tarocchi (effequ 2019); il libro di poesia Libro di Hor con immagini di Ginevra Ballati (Vydia 2019) e un saggio sulle piante sacre nel volume La scommessa psichedelica (Quodlibet 2020) a cura di Federico Di Vita. Collabora alle riviste online «L’indiscreto», «Kobo» e «Nazione Indiana», di cui è redattrice,

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