Lucetta Frisa, “L’emozione dell’aria”

FRISA_Copertina_Pag1Nota di Gianmario Lucini

La nuova silloge di Lucetta Frisa è, evidentemente, un omaggio alla musica della modernità, dal Rinascimento, con Tomàs Luis De Victoria e Frescobaldi, fino alla musica contemporanea, col grande svizzero Olivier Messiaën e il fenomeno culturale che Strawinslij considerava la vera novità nel campo della musica contemporanea, ossia la musica afro-americana. “L’emozione dell’aria”, chiama l’autrice la musica, o, nella poesia Basso continuo, “desiderio senza parole” sottolineando così la parentela spirituale della sua poesia (che sarebbe, pertanto, il “desiderio con le parole”) con vocazione innata all’universalità e di totalità (di adesione ad essa) e pertanto si deve intendere, per “desiderio” quel sentimento di espansione capace di sopperire ai limiti e alla pesantezza della materia, del corpo, per realizzare in sé una pienezza già oltre-esistenziale.   […]

 

PRESTO

non va sprecato il tempo
all’inizio sembra lento
presto è rapido rapido
non si indietreggia e avanza
sarà sudore o danza
immobile ancora e canto
immobile in gola e si sa
che l’incontro annunciato
di messaggeri e messaggi
non c’è mai stato
né ci sarà

 

TEMPO DI MARCIA

si dovrebbe solo obbedire
obbedire a un unico ritmo
bianca linea e nient’altro
che spicca su questo nero
e non spezzare
mai le simmetrie non spezzare
mai le simmetrie che marciano
marciano senza mezzi toni o cadute
   e ci sgravano
   dal pensare e dal patire

BERCEUSE

come riascoltare i suoni
    elusi dal tempo?
nell’antico tempio della nuca
    trattenerli
come dolci ombre
    del perduto paradiso

dentro di lui

sono immersi

gli animali

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