A scattatu Carnalivari – la Farsa tradizionale calabrese from Pierluigi Virelli on Vimeo.
di Sara Bitonti
Dopo 45 anni la tradizionale farsa del martedì grasso (28 febbraio 2017) è tornato ad essere a Cutro, un evento del popolo per il popolo, che ha fatto rivivere lo spirito burlesco e allegorico del Carnevale popolano.
La manifestazione “A scattatu Carnalivari” è stata patrocinata dal Comune e supportata dalle associazioni cittadine che hanno collaborato a vario titolo alla riuscita dell’evento. Ma l’idea e organizzazione sono di Pierluigi Virelli, musicista e ricercatore della cultura calabrese e fondatore di “Innesti” un’associazione per il recupero e la promozione delle tradizioni. Dopo aver trascorso gli ultimi quindici anni tra gli Stati Uniti e il Nord Europa, torna a Cutro con una scommessa: far rivivere al territorio e alla comunità gli usi e costumi oggi sconosciuti e dimenticati, per restituire quella memoria storica essenziale al riconoscimento dell’identità collettiva. Siamo alla seconda edizione, la farsa di Carnevale è diventata una festa nella festa, portata fino a noi grazie alla ricerca storica condotta da Virelli attraverso le testimonianze degli anziani del paese. Il valore aggiunto è stata la partecipazione attiva della cittadinanza fin dalla fase preparatoria, è stato creato per l’occasione un gruppo di lavoro qualificato: dal grafico, alla comunicazione, all’allestitore, la sarta, i fotografi, videomaker e non per ultimi i “tutto fare” essenziali per la logistica, un lavoro di squadra dunque. Continua a leggere

Lo sguardo oltre il fango, (dal 28 febbraio al 5 marzo 2017 al Sala Uno Teatro San Giovanni di Roma, Via di Porta San Giovanni, 10), liberamente ispirato al best seller di John Boyne “Il bambino con il pigiama a righe” dal quale è stato tratto un omonimo film nel 2008, è nato da un’idea del compositore Simone Martino e del giovane poeta Lorenzo Cioce. Lo spettacolo si sviluppa in due atti e il cast è formato da dodici artisti che si esibiscono dal vivo (live) accompagnati da un terzetto di archi. I dialoghi sono tratti da documenti storici e raccontano la storia di Ziva, una ragazza ebrea polacca di undici anni, deportata con la famiglia in un campo di sterminio durante la seconda guerra mondiale. In quel campo la ragazza incontra il coetaneo tedesco Peter, figlio del comandante SS del lager. Tra i due nasce una forte sintonia che si trasforma in amore e annienta qualsiasi differenza fra loro e lascia spazio solo al sogno di una vita condivisa fra disperazione e con uno sguardo rivolto al futuro. 

