Alessandro Giammei, “Nell’officina del nonsense di Toti Scialoja”

 

alessandro_giammeiII volume di Alessandro Giammei è basato sulla sua tesi di laurea. Gran parte delle novità contenute nel libro, sono il risultato di ricerche presso la Fondazione Toti Scialoja a Roma dove Giammei ha potuto prendere in esame la biblioteca dell’autore.

Il viaggio sulle tracce del “senso perso” è pieno di passioni e di sorprese. Quella che può sembrare una peculiare indagine su un fenomeno eccezionale della letteratura diventa in realtà una immersione a tutto campo nella complicata vicenda culturale artistica e letteraria del Novecento di cui Toti Scialoja fu protagonista come pittore, scenografo, saggista e poeta. Notevole l’indagine sulla formazione dei disegni che Scialoja accompagnava ai suoi versi.

Alessandro Giammei, “Nell’officina del nonsense di Toti Scialoja, Topi, tropi, toponimi, cronotopi“, è un libro edito da Edizioni del Verri, 2014.

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Su “Vita sconnessa di Enzo Cucchi”

 

cucchi1 di Fabrizio Fantoni

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“Enzo, che artista sei?”

“Sicuramente il migliore”

“Che vuol dire il migliore?” 

“Il più pericoloso, il più fortunato e talentuoso. Oggi gli artisti sono garantisti, consociati in qualcosa che rassicura. Sono vetrinisti e i musei sono pieni di casalinghe dell’arte”.

E’ questa una delle tante dichiarazioni spiazzanti ed irriverenti di Enzo Cucchi,  presenti nell’intervista che costituisce il nucleo del libro – curato da Carlos D’Ercole,  “Vita sconnessa di Enzo Cucchi” (Quodlibet, 2014). Un’opera che non è una stucchevole celebrazione di un artista affermato, ma un’originale e onesta ricostruzione di una corrente artistica controversa, certamente importante –  la Transavanguardia – fatta attarverso una serie di interviste realizzate dallo stesso D’Ercole a coloro – artisti, galleristi e amici – che hanno seguito Cucchi durante l’intera carriera: Emilio Mazzoli, Francesco Clemente, Brunella Antomarini, Luigi Ontani, Joseph Helman, Miltos Manetas, Salvatore Lacagnina, Paul Maenz, Bernd Kluser, Mimmo Paladino e Jacqueline Burckhardt. Continua a leggere

Addio a Pino Daniele

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La musica italiana e internazionale perde un grande artista:  Pino Daniele. Il cantautore napoletano avrebbe compiuto 60 anni il 19 marzo, ma è stato stroncato da un infarto.

Non dimenticheremo i suoi esordi, a Napoli, con i concerti gratuiti a fine tournée a Piazza del Plebiscito, con una folla di oltre 200 mila ragazzi stipati fin davanti all’ingresso del palazzo Reale. Non dimenticheremo il sodalizio artistico che Pino ebbe con un altro indimenticabile artista, Massimo Troisi, una persona chiave nella sua vita e nella sua carriera. Si conobbero nella trasmissione televisiva “Non stop” (1976), “…ma stranamente sembrò a tutti e due di essersi già incontrati”. Sono proprio gli anni in cui Pino Daniele maturava artisticamente, cercando di affermare la “napoletanità” con la musica blues. Continua a leggere