Mario Benedetti, “Tersa morte”

Anteprima editoriale
a cura di Luigia Sorrentino

Mario Benedetti, “Tersa morte”,  I poeti dello Specchio, Mondadori, 2013

E’ in uscita nelle librerie italiane, l’ultima opera di poesia di Mario Benedetti, Tersa morte. Un’opera matura, forse la più intensa del poeta friulano che scrive: “Le parole non sono per chi non c’è più”.

Qui accanto Mario Benedetti nel ritratto che comparirà sul retro del libro.

Il teatro degli spettri
di Tommaso di Dio

Mai la poesia di Mario Benedetti è stata così chiara; mai, in questo poeta, il tentativo dello stile ha cercato di essere così asservito al progetto di spartire con il lettore il senso profondo di un’esperienza estrema, dolorosa, quotidiana, comune. In questi versi, l’esperienza umana del morire è “tersa”, chiarificata. Al contrario di quanto era avvenuto nel precedente libro, “Pitture nere su carta”, qui è il tempo il protagonista occulto; il tempo che scandisce, accelera, illude, frena e si inarca sulle tappe di una consapevolezza che cresce pagina dopo pagina. Per quanto è dato all’umano vivere e all’umano scrivere, Continua a leggere

Ray Givans, “Tolstoj innamorato”

Letture

COLLANA SNÁTHAID MHÓR – Poesia irlandese contemporanea

RAY GIVANS, Tolstoj innamorato, Edizioni Kolibris, € 15,00

Nota e traduzione di Chiara De Luca

Ray Givans è un poeta di cui risulta estremamente difficile parlare. Almeno a poca distanza dal momento in cui hai attraversato e vissuto la sua poesia per la prima volta, per poi chiudere il libro ed entrare nel buio della stazione a notte fonda. Dove, come all’uscita dalla metamorfosi di uno splendido viaggio, ti ritrovi senza parole per narrarlo e ripercorrerlo, per restituirlo nel modo adeguato a chi è rimasto a casa e invogliarlo a partire, riproponendo tutti gli stadi di trasformazione che hai affrontato nelle sue tappe. Dopo aver attraversato Tolstoj innamorato, il lettore si ritrova infatti esausto e colmo del vortice di volti, colori, suggestioni cui non sa restituire l’ordine e la forma originaria, né collegarvi esattamente l’emozione, il sentimento, l’impressione che hanno singolarmente generato in lui. Continua a leggere

Marco Marangoni, “Congiunzione amorosa”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Si intitola “Congiunzione amorosa”, (ndr. e non “Congiunzioni amorose” come altrove letto)  il nuovo libro di poesie di Marco Marangoni pubblicato da Moretti & Vitali nel 2013.  La distinzione è importante. Marangoni scrive un libro che si apre alla percezione amorosa del mondo, non un libro di poesie d’amore. E’ dunque lo sguardo amoroso a rendere il reale. La voce di questa poesia che articola il discorso amoroso, (come fa Roland Barthes nei suoi frammenti ) incontra il destino di ognuno di noi. Attraverso la percezione.

Il libro, presentato da Giancarlo Pontiggia ha la postfazione di Maurizio Cucchi che scrive: “C’è una evidente, non comune delicatezza di accenti, di tono, in questi versi di Marco Marangoni. Il segno è sempre molto sottile, ed è accuratissimo, frutto di una laboriosa attenzione al dettaglio, all’uso dei materiali.” […] Continua a leggere

Carlotta Pederzani, “Sintesi additiva”

Letture
a cura di Luigia Sorrentino

Carlotta Pederzani ci consegna la sua opera prima di poesia “Sintesi additiva”, Edizioni La Vita Felice 2013.

Per Carlotta la poesia è il suo destino, lo ha sempre saputo, fin dalla tenerissima età, quando provava a mettere insieme piccoli componimenti che esprimevano il suo sentire. La sintesi additiva della quale Carlotta ci parla, è la poesia stessa, che striscia sotto gli usci serrati, si annida proprio là dove mai penseresti di trovarla. Nella nota che scrive Carlotta precisa che “è raro che essa porti chiarezza”. Un’affermazione forte e determinata: Carlotta sa bene che la chiarezza è sempre determinata dal suo opposto, il buio, la non luce. Ecco quindi che ciò che la poesia illumina, porta  con sé sempre la sua ombra, la sua parte oscura. (Luigia Sorrentino) Continua a leggere

Luisa Lama, “Nilde Iotti, una storia politica al femminile”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Nilde Iotti è davvero una figura emblematica e come pochi altri un’effigie del Novecento, di quel «secolo breve» le cui date coincidono con la sua stessa biografia (1920-1999). Dalla formazione cattolica all’impegno militante nel Pci, alla svolta post-comunista del 1992; dalla laurea alla Cattolica di Milano ai primi coinvolgimenti nell’antifascismo e nella Resistenza; dall’elezione all’Assemblea costituente alla partecipazione diretta alla stesura del testo costituzionale, alla lunghissima attività parlamentare, fino alla presidenza della Camera dei deputati. Ma sbaglierebbe chi si fermasse a sottolineare solo il lato politico: non meno importante è il contrappunto in termini personali di una vicenda affettiva, di una dimensione privata vissuta con schiva dignità e con consapevole coraggio. Quando, a ventisei anni, Nilde entra nell’emiciclo di Montecitorio, scoppia anche, irrefrenabile, l’amore con Palmiro Togliatti, il capo comunista, l’uomo sposato, di 27 anni più vecchio di lei. Di quell’incontro, punto di svolta di una vita, Luisa Lama ricostruisce Continua a leggere