E’ nato a Sarzana nel 1949. Dal 1954 vive a Milano, dove si è laureato in filosofia. Negli anni ’70 ha fatto parte, come cantante e autore di canzoni, degli Stormy Six, gruppo storico del rock italiano. In seguito ha collaborato con il compositore Luca Francesconi (per il quale ha scritto due libretti d’opera, Scene e Ballata, e numerosi altri testi), con il fotografo Giovanni Chiaramonte e con i videoartisti di Studio Azzurro. E’ autore di saggi e interventi critici sulla musica (Scrivere con la voce, 2003) e sulla letteratura (La poesia è un fischio, 2007), di un romanzo, La vera storia di Boy Bantàm (2007) e del Dialogo della creanza (2007). Del 2009 è Sotto gli occhi di tutti, un cd di canzoni tratte dalle sue poesie, in collaborazione con il chitarrista Luciano Margorani; del 2013 il cd-dvd Benvenuti nel ghetto, con gli Stormy Six e Moni Ovadia. Continua a leggere
Category Archives: NELLO SCAFFALE
Laura Fusco, “La pesatrice di perle”
Prefazione di Itala Vivan
Con una nota critica di Maurizio Cucchi
pp.98, € 12
“È ispirata al mondo dell’arte la raccolta La pesatrice di perle di Laura Fusco, una nuova rapsodia come piace alla poetessa, definita “una delle voci più originali e visionarie della poesia orale in Italia”, tradotta negli USA, rappresentata in Europa. Atmosfere neogotiche, spiriti e personaggi femminili dei quadri di Vermeer, Bosch, Millais, Corot e di tanti artisti. L’amore è l’unica realtà e resiste alla morte, il resto….. è sogno.”
dal Corriere dell’Arte
“Microracconti in versi o favole ambientate nel nostro tempo… Laura Fusco riesce ancora a stupire per la vivacità inquieta e impaziente della sua poesia…. una dimensione ansiosa e insonne, dove le figure femminili vengono ad agitarsi tra forte spinta vitale, strappi drammatici…realtà contemporanea e tracce sempre vive di una passata grandezza… Il lettore viene facilmente coinvolto da questa scrittura incalzante e felicemente frenetica, trasparente, comunicativa, ricca di concretezza e fantasia….”
Maurizio Cucchi Continua a leggere
Giacomo Vit, “Trin freit”
La silloge ha come spunto la famosa gelata del 1929 che non colpì solo l’Italia settentrionale, ma gran parte dell’Europa. È abbastanza intuibile, però, che il dato storico è solo il punto di partenza per un discorso che va oltre il fatto contingente”. Con queste parole Giacomo Vit ci introduce al suo ultimo edito, un bellissimo libriccino (a dire il vero molto esile, e forse per questo ancor più prezioso) dal titolo “Trin freit – Spavento freddo” (Barca di babele 2015).
Giacomo è un poeta già noto nel nord est italiano ma non solo per la sua attività che lo vede inserito, assieme a Pierluigi Cappello, Fabio Franzin, Ida Vallerugo e diversi altri, tra i maggiori poeti dialettali contemporanei. Oltre Federico Tavan con la sua poesia istintiva, oltre quel grandissimo incipit dialettale che è stato Gianmario Villalta, Giacomo Vit rappresenta la volontà di continuare un discorso dialettale che ha un significato crescente, maturando, che crea una sua letteratura specifica che non abbandona il percorso (come invece altri) e anzi lo traccia con solchi sempre più definiti contribuendo a costruire una lingua che ancor oggi (si vedano le discussioni sull’insegnamento del dialetto nelle scuole) ha necessità e diritto di essere creata non solo attraverso la lingua in sé ma anche per mezzo dell’uso che di essa se ne fa in letteratura. Continua a leggere
Gancarlo Majorino, “Torme di tutto”
E’ nelle librerie italiane, “Torme di tutto” di Giancarlo Majorino, pubblicato nella Collana Lo Specchio, Mondadori, 2015____
C’è un’energia impressionante, e il muoversi di una parola potente, reattiva, felicemente comunicativa, in questo sorprendente nuovo libro di Giancarlo Majorino, un poeta che gli anni rendono sempre più capace di leggere e cogliere il senso profondo del reale nel suo continuo, violento trasformarsi. E violenti sono anche i testi che compongono Torme di tutto, testi sempre inquieti, incalzanti, carichi di situazioni, oggetti, figure, personaggi. Testi concretissimi e nervosi, veri e propri corpi testuali in continuo fermento, dove la condizione esplosiva o alienata in cui viviamo domina una scena nella quale, consapevoli o meno, «siamo tutti nelle caselle, dentro la casella prestabilita», con «la paura il terrore di uscir dal seminato, di trasgredire». Paura che certo non appartiene di solito al poeta, e che non limita affatto, peraltro, la libera tensione espressiva di un autore come Majorino, che ancora una volta riesce a spezzare ogni rigido limite di forma, arrischiando con pieno successo anche il passaggio dal verso alla prosa, realizzando, anzi, già dalle prime pagine, con Aprile dolce dormire, un formidabile racconto “scandaloso”, condotto sul rapporto tra una madre e un figlio. Continua a leggere
Paolo Senna, “La giostra”
L’AUTORE Un brano dal libro Qui siamo giunti per strade diverse |