La vostra voce, Fulvio Petrolillo

La vostra voce, Fulvio Petrolillo
a cura di Luigia Sorrentino

Autopresentazione

Mi chiamo Fulvio Petrolillo, ho 19 anni e sono di Monza. Ho iniziato a scrivere in versi un paio di anni fa, imitando, penso un po’ come tutti, gli autori che si iniziano a leggere. Frequento il liceo scientifico, sono all’ultimo anno, ma, nonostante la mia formazione tecnica, adoro la poesia, leggerla (Rilke ed Eliot sono i miei preferiti) e soprattutto scriverla. Negli ultimi mesi sono stato colto da uno slancio creativo, potendo così arrivare a raccogliere un discreto numero di scritti, chiaramente in continuo aumento.

Scrivo qui due poesie, che penso possano dare un’indicazione generale su quella che è la mia opera completa, in continuo aumento e in costante evoluzione, alla ricerca della fantasia, del sorriso, del colore nella vita. Continua a leggere

Opere Inedite, Roberto Deidier

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Se spesso faccio fatica a parlare dei poeti che amo e sento più vicini (che non sono necessariamente quelli che studio), faccio ancora più fatica a parlare di me. Dovrei sdoppiarmi, mettermi a fuoco nella giusta distanza, ciò che non mi è possibile. Posso solo raccontare come è iniziata la mia storia poetica, quando mi imbattei in Amelia Rosselli, mia prima lettrice e sostenitrice, che mi inviò a sua volta da Elio Pecora, presso il quale sono rimasto a lungo perché lungo è il tempo per apprendere. Era la fine degli anni Ottanta e a Roma abitavano molti poeti che potei incontrare e di cui sono divenuto amico, da Dario Bellezza a Valentino Zeichen, Biancamaria Frabotta, Milo De Angelis, che si era trasferito nella capitale con Giovanna Sicari. Queste Continua a leggere

La vostra voce, Lettere dalla crisi n.4

La vostra voce
a cura di Luigia Sorrentino


Chi ha cancellato il romanzo popolare!

Quando ho letto dell’iniziativa “La vostra voce” mi sono detta: ecco la possibilità di poter dire il vero. Perché il problema è che sui giornali, nelle televisioni e sui media in genere si parla delle questioni “governative” o per dirla con parole popolari “di cose alte” mentre di quanto succede nelle case degli italiani, del popolo, non se ne sa niente, o meglio non se ne parla per niente. E mi chiedo se non sia stata messa in atto una operazione letteraria che ci ha riportato Continua a leggere

La vostra voce, Lettere dalla crisi 3.

La vostra voce, Lettere dalla crisi
a cura di Luigia Sorrentino

Prendere uno stipendio significa sentirti in diritto di calpestare il suolo su cui cammini; significa sentirti cittadino e non clandestino del mondo; significa non sentirti un mangiatore ad ufo al desco della tua compagna; significa poter fumare il tuo sigaro senza rimorsi; significa sentire il sapore della minestra meritata anziché di quella regalata; significa poter scrivere questa lettera senza l’angoscia che stai togliendo tempo al lavoro, e poterlo fare alla luce del giorno anziché di nascosto come un ladro. Significa far progetti anziché tirare a campare, e non passare ogni giorno con l’acqua alla gola perché domani finiscono i soldi; significa poter dare alla donna che ami la tranquillità che finora le hai negato e non aver paura che lei non ne possa più di te.

Invece no. Da quando ho iniziato a cercar lavoro, nel 2006, questa sicurezza non l’ho mai avuta. La psicologia del disoccupato somiglia a quella del fuggiasco: si ha sempre paura. Anche i rapporti umani vengono avvelenati dal fatto di essere rapporti economici, e quindi di forza. Continua a leggere

Opere Inedite, Federico Caruso

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Autopresentazione
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“Mi chiamo Federico Caruso. Ho 32 anni sono di Termoli, ma sono nato a Milano.

Dall’età di 17 anni scrivo poesie, mi cimento nella letteratura, e da diversi anni pubblico i miei testi su diversi siti web. Ho partecipato a diversi concorsi letterari, nonché presente in alcune antologie letterarie, e riviste.Queste poesie che presento le ho scritte tra il 1999 e il 2011, e mai pubblicate. Alcune sono presenti in diversi siti letterari e di poesia. Continua a leggere