Opere Inedite, Vincenzo Mascolo

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi incontriamo Vincenzo Mascolo  per Opere Inedite che descrive così il suo rapporto con la poesia: “Ho sempre pensato alla poesia come a un viaggio verso l’invisibile che è dentro e al di fuori di me. La vivo così, come un viaggio per raggiungere l’anima e per scavare al suo interno, alla ricerca della mia essenza. La poesia mi aiuta a svelare il mio essere profondo e a manifestarlo attraverso i miei versi. Credo si compia in questo modo un processo quasi magico: la parola rende visibile la mia anima e la ricongiunge al mio corpo, fa sì che venga assimilata nella carne, nelle ossa e nel sangue, la trasforma in realtà. Per me, quindi, la poesia è un evento necessario e ineluttabile. A volte è nutrimento, altre volte mi devasta con la sua furia. Ma sfuggirle è impossibile, e allora scandaglio quello che resta dopo il suo passaggio in cerca dei confini del mio mondo.”
di Vincenzo Mascolo Continua a leggere

Opere Inedite, Stefano Colli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Ho iniziato a scrivere sei anni fa. Posso addirittura citare la data: il 30 giugno del 2005, un primo pomeriggio, sotto i castagni di Santa Fiora. Avevo appena finito la maturità al professionale. La prima poesia, mi venne così, di getto, è “Incanto di donna”.

L’amore, dunque, come primo motivo ispiratore. Difficile dire perché non sia nata prima, in me, la poesia. Non credo perché in contrasto con la mia formazione filosofica, anzi. Ritengo che queste due dimensioni possano completarsi a vicenda. Del resto, ognuno di noi ha tempo diversi di maturazione Continua a leggere

Opere Inedite, Giorgia Catalano

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Giorgia Catalano: “Mi è sempre piaciuto scrivere.
Da bambina, mentre giocavo con le bambole, inventavo storie. All’epoca della scuola media avevo iniziato a scrivere “un romanzo” – così lo amavo definire. La mia insegnante di religione (era la più giovane tra tutti i docenti) apprezzava molto il mio lavoro e ogni volta che veniva nella mia classe a far lezione, si prendeva gli ultimi dieci minuti per leggere le nuove pagine che, man mano, scrivevo. La cosa morì lì, anzi è morta in cantina, dove ho conservato insieme ai vecchi quaderni, anche quel manoscritto di epoca infantile.
Qualche anno dopo, in piena adolescenza, cominciai a scrivere poesie. Mi lasciavo ispirare da qualsiasi cosa potesse colpire la mia attenzione. Dal soffio del vento, alla consistenza pannosa d’una nube, ad un fiore appena sbocciato e, ovviamente, dall’amore, da una grande infatuazione che, in quel periodo, mi devastava cuore e anima, perché era un amore – ovviamente – non corrisposto. Continua a leggere

Opere Inedite, Maurizio Manzo

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Maurizio Manzo è nato a Cagliari nel 1961. A 18 anni ha scritto un poemetto ambientato nel quartiere Castello, dove dove ha vissuto: ‘Coreografia del Ghetto Storico’, uscito nel 1985, per le edizioni Castello.

Per una serie di vicissitudini  Maurizio per vent’anni non ha più scritto nulla, ma adesso, ha ripreso… Mi invia, tra le altre, delle poesie raccolte sotto il titolo: ‘Sette terribili ostriche e una perla’.
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Opere Inedite, Anna Raffaella Belpiede

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Oggi leggiamo Anna Raffaella Belpiede, che scrive di “Nani sgorbi strascicano sulla terra stanchi/ Ovunque soffi rancidi e rancorosi si spandono/ Al di qua dello schermo/ Tutto è penoso”.

Chi saranno mai i nani sgorbi di cui scrive Anna Raffaella?
A noi l’immaginazione.  “Mi piace Carver”, scrive ancora, e aggiunge: “La sua materialità mi fa sentire normale”. Ma prima di addormentarsi nel vagoni-lit, Anna Raffaella ha letto Lea Melandri, ed ha capito… “Voi non sapete cos’è l’amore” …   

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