Opere Inedite, Lorenzo Caschetta

Oggi a Opere Inedite pubblichiamo le poesie di Lorenzo Caschetta, che è nato e vive a Modena, nel 1975, ma è di origini lucane. Il suo primo libro di poesie “Carta annonaria”, ha vinto il Premio Saba sezione giovani nel 2005.
Altre sue poesie sono uscite nell’Almanacco dello Specchio Mondadori 2009.

Lorenzo mi scrive: “Tra i miei poeti di riferimento ci sono Rocco Scotellaro e Maurizio Cucchi, tra le poetesse Wislawa Szymborska.” E poi aggiunge: “Scrivere è per me una liberazione che si paga anche con il silenzio e sempre di persona.” Una frase secca, senza nulla aggiungere. Ed effettivamente leggendo la poesia di Lorenzo si ha una sensazione netta, precisa. La sua voce sembra giungere da una segregazione, che fa risuonare, nella stanza, la voce della poesia.

 

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Opere Inedite, Mario Benedetti

Oggi a Opere Inedite leggiamo la poesia di Mario Benedetti. Un poeta già affermato nel panorama della poesia italiana del secondo Novecento di cui ho scritto in questo blog qualche tempo fa quando è uscito il suo libro Materiali di un’identità (potrete rileggere cliccando qui).

Mario Benedetti mi scrive una nota sulla poesia che riporto fedelmente, integralmente e volutamente, senza alcun commento: “Riesco a scrivere soltanto una breve nota perché la condizione del poeta e della poesia merita una riflessione lunga, complessa di cui possiedo unicamente barlumi offuscati. Premetto che non posso ritenermi uno scrittore già bellamente avviato ad una carriera, a qualunque livello essa sia considerata. Potrei riconoscermi un poco nelle biografie del poeta russo Sergei Esenin o dell’artista figurativo Alfred Kubin: diciamo grandi ‘talenti’, e poi grandi risultati, loro di certo, irregolari. Io, nella mia misura, ho avuto una inclinazione diciamo “nascosta’, troppo precaria e ‘sofferta’ per cui sento che potrei smettere davvero di scrivere. Oggi dubito di tutto. Continua a leggere

Opere Inedite, Andrea Lucani

Oggi a Opere Inedite leggiamo le poesie di Andrea Lucani. La foto che sceglie Andrea per questo blog, lo ritrae sul lungomare di Castiglione della Pescaia, uno dei luoghi più incantevoli della Maremma, a cui Andrea è profondamente legato. Andrea mi scrive: “La mia prima immagine di poesia arriva da un pomeriggio invernale quando, seduti attorno a una stufa, mia nonna mi recitava Dante per farmi mangiare: ‘Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.[…]’
Poi venne l’adolescenza quel terremoto di passioni e rabbia e quindi la poesia divenne lo sfogo, la strada maestra per trasportare quei sentimenti dalle viscere del cuore alla mente. Avevo bisogno di poesia, di nuove parole, per dire le cose che stavo provando.” Continua a leggere

Giovanni Nuscis, Transiti

Giovanni Nuscis
a cura di Luigia Sorrentino

«Una poetica ha origine dalla predilezione di alcune scritture rispetto ad altre, capaci di esprimere mondi – con sentimenti, pensieri, visioni e suoni – che ci hanno persuaso, nutrito, gratificato spalancando in noi porte altrimenti chiuse; più chiuse e selettive, spesso, col passare degli anni e col sedimentarsi della nostra esperienza umana e di lettori. I buoni libri ci lasciano un segno, non li dimentichiamo; e siamo talvolta spinti a cogliere il mistero della loro bellezza, del felice impatto su di noi. La nostra poetica risente perciò, in una qualche misura, delle letture fatte: quelle amate e, non di meno, quelle che ci hanno lasciato indifferenti, o critici. Le letture sedimentano valori o il senso dei dis-valori nella scrittura, caratterizzando il nostro giudizio sia sulle nuove letture sia sul nostro modo di scrivere. La letteratura nasce in buona parte da altra letteratura, dal confronto con essa, dal suo superamento; le opere richiamano delle precedenti (intertestualità), se non stilemi e approcci tematici, uno o più valori testuali, come l’essenzialità, la concentrazione, l’originalità e acutezza descrittive, la musicalità, la profondità tematica, la forza visionaria, la ricchezza sintattico-lessicale. Continua a leggere

Opere Inedite, Gabriella Garofalo

Oggi a Opere Inedite ospitiamo le poesie di Gabriella Garofalo che mi scrive: “Cerco di trasformare tutte le mie riflessioni ed ossessioni in tentativi di poesia. Ci sono presenze da cui mi sento così attratta, direi quasi ipnotizzata, la luna, ad esempio, la scomparsa, il cielo, l’anima e scrivere è per me un continuo dialogo con loro, nella solitudine e nel silenzio delle mie ore.

Esito di questo dialogo ininterrotto è, qualche volta, una poesia.”
Gabriella Garofalo

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