
Nanni Cagnone, credits ph. Dino Ignani
Nanni Cagnone, Dites-Moi, Monsieur Bovary, Coup d’idée-Edizioni d’arte di Enrica Donna Torino, 2017
Nanni Cagnone, credits ph. Dino Ignani
Nanni Cagnone, Dites-Moi, Monsieur Bovary, Coup d’idée-Edizioni d’arte di Enrica Donna Torino, 2017
Carlo Bordini, credits ph. DIno Ignani
Microfratture
L’idea della catastrofe, una catastrofe silenziosa,
appena avvertita, ma inevitabile.
Oppure le microfratture psichiche,
le microfratture di un’anima.
La mia anima è piena di
microfratture. Sono i piccoli traumi nascosti,
dimenticati, che tornano ogni tanto, quando l’anima è sotto sforzo,
quando non te ne accorgi. Dentro sono franato tutto. Non me ne accorgo,
ma lo sono. Magari quando attraversi una strada e un rumore ti fa rabbrividire,
quando tremi alla pronuncia di un nome, quando
hai un improvviso soprassalto di insicurezza. Le microfratture
sono le telefonate e gli appuntamenti che ti snervano,
improvvisamente,
l’andare in una stanza e chiedersi: che ci sto a fare,
ecc. ecc.
tutto un elenco dei nervosismi, dei soprassalti, delle cose che ti feriscono,
e le minuzie che ti snervano, ecc ecc
il cervello che funziona troppo,
di Eledonora Rimolo
Piero Bigongiari (Navacchio, Pisa, 1914 – Firenze, 1997) fu esponente dell’ermetismo fiorentino che, sviluppatosi attorno alle riviste «Il Frontespizio», «Campo di Marte» e «Letteratura» tra la metà degli anni Trenta e gli anni Quaranta, rese alte prove poetiche anche con Mario Luzi e Alessandro Parronchi. Antimateria di Bigongiari è, in particolare, un’opera di notevole rigore, sia spirituale che stilistico: l’unione di suono e significato mira a scardinare una verità che in effetti non è data, mai. L’uomo e l’Oggetto si scrutano, dunque, si scoprono simili ma lontanissimi, e gridano l’uno l’assenza dell’altro: “Io non so quel che è stato”, afferma il poeta, afflitto da uno stato di profonda angoscia, da un sentimento del dramma privo di linguaggio (“Non oso, amore, non oso/chiamarti” – “Le antiparole del dramma”). La voce che all’uomo novecentesco gradualmente viene a mancare, soppressa dall’urlo della guerra, Bigongiari la ritrova attraverso un’astrazione concettuale che tutto concede alla forza evocativa delle parole, le quali però definiscono l’Oggetto solo in negativo: “attento a non scinderti in un significato che non può significare l’insignificabile” avverte, Continua a leggere
Mario Ramous
il gran parlare incipit di morte
là sul ponte che brulica di gente
dove epilogo non prevede inizio
che mai in vita si sia esistiti
sulle travi si porta il cadavere spoglio
dei discorsi distrutti dall’ansia di dire
come fuoco che troppo di fiamma s’innalza
esaurendo la forza nascosta nel ceppo
collocate sono le voci in muti loculi
per quella maledetta foia occidentale
di assegnare una schedatura ad ogni cosa
che ne definisca un significato solo
tamburo di un esilio che desta frontiere
come ciminiere di civiltà estinte
ma tra le macerie la lingua è sconosciuta
nei figli si crescono destini di morte
e le parole perdono mummificate
l’imprevedibilità dei dirottamenti
che ne assicurano qualche sopravvivenza
in unità diverse ma riconoscibili
così che inoltrandoci fra loro ogni lume
si omologa con gli altri a formare necropoli
Continua a leggere
Brindisi di Capodanno nella Casa del Poeta Valentino Zeichen in via Flaminia 86 (vicolo accanto al Museo Explora). Domenica 31 dicembre 2017 a partire dalle ore 23.30, gli amici di Valentino si incontrano nella sua dimora storica.
di Luigia Sorrentino
Alla notizia del Brindisi in onore di Zeichen ripropongo un’azione artistica dirompente del poeta e artista Valentino Zeichen. Un’azione che esprime un pensiero e la messa in atto del pensiero. Nel video qui sotto, il poeta Valentino Zeichen dopo aver chiesto un coltello, si appresta a leggere una sua poesia con la benda del pirata calata sull’occhio. Chiede agli amici presenti di essere ripreso mentre legge l’inedito, poi confluito nel suo ultimo libro di versi “Casa si rieducazione”, dal titolo “La mattanza della Bellezza”.
Ed ecco che il poeta diventa una vera icona della poesia e dell’arte, del “fare” poesia, rivelando tutto il “carattere” artistico, ironico e tagliente del suo essere poeta.