Patrizia Valduga, da “Requiem”

[Il cuore sanguina, si perde il cuore]

 

Il cuore sanguina, si perde il cuore
goccia a goccia, si piange interiormente,
goccia a goccia, così, senza rumore,
e lentamente, tanto lentamente,
si perde goccia a goccia tutto il cuore
e il pianto resta qui, dentro la mente,
non si piange dagli occhi il pianto vero
è invisibile, qui dentro il pensiero.

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Alessandro Bellasio, “Il laccio antartico”

Alessandro Bellasio / credits ph. Dino Ignani

IL LACCIO ANTARTICO

​​​​​​                           Per C. e M.

I.

Risalendo, a colpi di gomito,
per questa tumida, strenua
vena accidentata, respiro adesso
la mia caligine, tutti gli anni
diluviati addosso, e i padri che ho bruciato
in una antica
camera iperbarica.
Lasciami, ti dico, lascia
mi – io
sono di lato
ai miei pezzi e vi galleggio
al centro, come un sughero

in questa stanza
solitaria, dove mi addormenta
senza amore, rimini… Io,
con la punta
più gelata del mio ago,
ho toccato
questo vento di metallo, quell’
artide lontano
che mi somiglia e parla,
quel pensiero
troppo vero
di me, e in me
mia calotta carnivora – ventosa
a tentacoli
che mi divorava. Io
so
che non c’è resurrezione, nessuna
luce
in fondo al corridoio, oltre questo perdere
nitido, assoluto – a questa
stanza calpestata
da un’astinenza
che sento inginocchiarmi a notte,
quando fisso, perfettamente solo,
ciò che in questa vita è stato
metà di un carcere, metà del nulla.
Ricordatevi: mai, qui io,
ho chiesto a voi di amarmi. Continua a leggere

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Antonio Machado (1875-1939)

Antonio Machado

Anoche cuando dormia

Anoche cuando dormía
soñé ¡bendita ilusión!
que una fontana fluía
dentro de mi corazón.
Dí: ¿por qué acequia escondida,
agua, vienes hasta mí,
manantial de nueva vida
en donde nunca bebí?
Anoche cuando dormía
soñé ¡bendita ilusión!
que una colmena tenía
dentro de mi corazón;
y las doradas abejas
iban fabricando en él,
con las amarguras viejas,
blanca cera y dulce miel.
Anoche cuando dormía
soñé ¡bendita ilusión!
que un ardiente sol lucía
dentro de mi corazón.
Era ardiente porque daba
calores de rojo hogar,
y era sol porque alumbraba
y porque hacía llorar.
Anoche cuando dormía
soñé ¡bendita ilusión!
que era Dios lo que tenía
dentro de mi corazón.

 

Ieri notte mentre dormivo
sognai,felice illusione!,
che una fontana fluiva
dentro il mio cuore.
Dimmi, per che gora nascosta,
acqua giungi fino a me,
sorgiva di nuova vita
dove non bevvi mai?
Ieri notte mentre dormivo
sognai, felice illusione?,
che un alveare avevo
dentro il mio cuore;
e le api dorate
fabbricavano in esso,
con le vecchie amarezze,
bianca cera e dolce miele.
Ieri notte mentre dormivo
sognai felice illusione !,
che un sole ardente splendeva
dentro il mio cuore.
Ardente perché dava calore
di rosso focolare,
e sole perché rischiarava
e perché faceva lacrimare.
Ieri notte mentre dormivo
sognai, felice illusione !,
che era Dio quel che avevo
dentro il mio cuore.

Traduzione di Maria Teresa Cattaneo Continua a leggere

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La poesia di Yiannis Pappas

Yannis Pappas

Pubblichiamo qui alcune poesie di Yiannis Pappas, poeta e filologo greco.
Tra le numerose attività svolte da Yiannis, segnaliamo qui, in particolare, la sua attività di poeta e traduttore: ha tradotto le poesie di Cesare Pavese, [ndr. parzialmente pubblicate sul blog poesia] Printa, 2004. Insieme al poeta Sotiris Pastakas, ha tradotto 12 moderni poeti italiani [c. “Planodion”, dicembre 2007).
Qui leggiamo le sue poesie nella traduzione di Crescenzio Sangiglio.

Στον κήπο πίσω από το σπίτι

Στον κήπο, πίσω από το σπίτι, τη νύχτα σκάβοντας
έφτανε λαχανιασμένος στο όνειρο.
Εκεί συναντούσε τους παλιούς του φίλους,
ονόματα και εικόνες τώρα πια ,
μιας νιότης που φαντάζει μακρινή. Και μέσα στο όνειρο
ακούγονταν γέλια και φωνές,
χειρονομίες , ένταση, νυχτερινές εξορμήσεις
για να γίνει δυνατό τʼ αδύνατο.
Τη μια καβάλα σε μαύρο άλογο γεφύρι να περνάει,
μετά να τραγουδά στη Σαλονίκη,
την άλλη σε ξένες χώρες να περιπλανιέται,
στο τέλος να πνίγεται στη λίμνη της κυρα-Φροσύνης
Κι ύστερα πάλι απʼ το λαγούμι
που έσκαψε γυρνάει εκεί στον κήπο πίσω
από το σπίτι να συνεχίσει τη ζωή του
όλο και πιο μόνος τώρα πια.

Nel giardino dietro la casa

Nel giardino dietro casa di notte scavando
ansante raggiungeva il sogno.
Vi incontrava i suoi vecchi amici,
ormai nomi e immagini di una gioventù
lontana a vedersi, e nel sogno
s’udivano voci e risate.
Gesti, tensione, uscite notturne
per rendere possibile l’impossibile.
Ora in groppa a un cavallo nero ad attraversare il ponte,
e poi a cantare a Salonicco,
ora a vagare in terre straniere,
annegando alla fine nel lago di sora-Frosslni.
E poi di nuovo uscendo dalla fossa del covile
scavata nel giardino dietro casa
ritoma li per continuare a vivere
ormai sempre piu solo.

​​​Trad. Crescenzio Sangiglio
​​​Rivista Fermenti, no 235, 2010 Continua a leggere

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Vanni Scheiwiller 20 anni dopo

EE
In occasione del ventesimo anno dalla scomparsa di Vanni Scheiwiller (Milano, 8 febbraio 1934 – Milano, 17 ottobre 1999) la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e contemporanea, ospita un convegno a cura di Giuseppe Appella e Laura Novati, dal titolo “Vanni Scheiwiller e l’arte da Wildt a Melotti”, dedicato al grande editore di poesia del Novecento, critico d’arte e intellettuale. Continua a leggere

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