Elio Grasso, “Varco di respiro”

elio_grasso2Prefazione di Anna Ruchat

Figlio della generazione cresciuta intorno a “Tam Tam”, diretto discendente di Adriano Spatola e Giulia Niccolai, di Franco Beltrametti, di Corrado Costa, e di Emilio Villa, Elio Grasso ha fatto proprio, di quella scuola di poesia, soprattutto il principio del “fare”, sospeso senza mediazioni tra il gioco e la regola. Nel corso degli anni la produzione poetica di Elio Grasso, parca ma continuativa, si è sempre più assestata su una voce avulsa da quelle mai archiviate origini, una voce sensibile alle tradizioni, ma sempre capace, pur nella sua generosa e costante attenzione per la poesia contemporanea e non (si pensi alla sua collezione di poesia “sagittario”, o all’accanita attività di recensore, soprattutto, negli ultimi anni, per la rivista “PULP”), di emergere in autonomia, con la potenza di un dettato di percezione assoluta. Continua a leggere

Ognuno incatenato alla sua ora

 
cover_mariellaA cura di Anna Ruchat

Mariella Mehr – coniugando Celan, Nelly Sachs e Artaud in una prospettiva di riscatto (Notizie dall’esilio), di laica redenzione (La costellazione del lupo) o di lucido delirio (San Colombano e attesa) – rimane strettamente legata, soprattutto nella produzione piú recente, al cortocircuito verbale, alla «Wortbildung» (la parola tedesca composta che diventa trampolino di lancio per l’invenzione) cui segue la concatenazione sghemba dei versi, sempre inaspettata, provocatoria, materica e mai astratta o fine a sé stessa. Mariella Mehr arreda il suo universo linguistico come fosse un parco selvatico. Cosí la sua ricerca poetica approda a volte a una magia crudele («Uno sguardo modesto | pieno di magia rumorosa, piú terribile di qualunque ira»), altre volte a un meticoloso esercizio speleologico tra le «caverne dove, | vivono gli uomini di ghiaccio», altre a un’esplosione che tutto scuote nei «crepacci del tempo», altre ancora in formule alchemiche rivolte alla carne e alle sue pause di gelo («nell’amore | togliamoci | esausti il gelo | dai capelli») il tutto avvolto e travolto da una notte che inghiotte, restituisce e sottrae: s’insinua ovunque.

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