Biancamaria Frabotta

Biancamaria Frabotta Credits ph. Dino Ignani


Fronte retro

La tua anima – insisteva
come se io ne avessi
una, una sola, blindata
in un sicuro abitacolo.
E il corpo è così mutevole!
Dammi – tempestava – spazio
come se l’Io splendidamente
ne disponesse, dimmi se annusi
del tempo l’odore. Sensazioni
obsolete, imperanti.
Distonìa del vivente
un corpo corruttibile
aporìa del credente
la resurrezione dei corpi.

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Il libro degli allievi di Biancamaria Frabotta

Biancamaria Frabotta

Il libro degli allievi di Biancamaria Frabotta, funziona come un piccolo archivio storico meteoclimatico; un atlante di eventi e temperature registrati, nel corso di decenni, lì dove continuano a incontrarsi le stesse coordinate. Le flessioni e i climi qui rubricati si sono verificati su un’identica, tenace, geografia: tutti, sulla stessa mappa, abbiamo raccontato la medesima stagione: quasi quarant’anni di innamoramenti lirici, passioni civili, piani di studio, versi, lettere, chiacchiere e tesi di laurea.
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Brunello Tirozzi, “Versi in corsa”

Brunello Tirozzi (Foto di Dino Ignani)

Brunello Tirozzi (Foto di Dino Ignani)

 

Venerdì 27 gennaio 2017 alle ore 18:00  Fabrizio Fantoni e Giorgio Ghiotti presentano Brunello TirozziVersi in corsa (Empiria 2016)disegni di Giulia Napoleone. Dialogo finale con Maria Grazia Calandrone.

Edizioni Empiria – Libreria  – via Baccina 79 – 00184  Roma

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Emily Dickinson & Sacha Piersanti

sacha_piersantiNota di Sacha Piersanti

I testi di Emily Dickinson e da me tradotti sono tratti dal libro Emily Dickinson, Poesie, Milano, Garzanti, 2002, a cura di Sonia Giorgi, con un’Introduzione di Paola Zaccaria e una nota di Marisa Bulgheroni.

Ogni espressione umana che voglia dirsi artistica deve necessariamente fondarsi sulla consapevolezza che “forma” e “contenuto” sono due facce, sì, di una stessa medaglia, ma còlta al volo nel momento di massima rotazione: l’una è nell’altro, l’altro è nell’una – scissione vera non è data. E, se questo è vero per ogni scrittore, per ogni poeta, per la poesia di Emily Dickinson lo è ancora di più. Il traduttore dovrà allora tenerne conto, e fare di tutto perché la “forma” e il “contenuto” del testo di partenza restino compatti, avvinghiati, anche nel testo d’arrivo: rime, assonanze, allitterazioni, virate d’accento e accelerazioni sillabiche, sono la sostanza di cui si nutrono le pacate, ma potentissime, liriche di Dickinson, sostanza che non può, non deve perdersi nella traduzione.

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