Yves Bonnefoy, Premio Internazionale Viareggio-Versilia

Il Premio Internazionale Viareggio-Versilia, che ogni anno viene assegnato in concomitanza con il Premio letterario Viareggio-Rèpaci «ad una personalità di fama mondiale che abbia speso la vita per la cultura, l’intesa tra i popoli, il progresso sociale, la pace», è stato attribuito per il 2011 a Yves Bonnefoy, nell’opera e nelle azioni del quale la Giuria unanime ha riconosciuto l’aderenza alle caratteristiche statutarie, volute da Leonida Rèpaci, nella convinzione che la voce universale di una grande poesia sia il più efficace veicolo d’intesa, di elevazione, di fratellanza e di pace tra le genti. Continua a leggere

Opere Inedite, Bruno Conte

Bruno Conte è un giovane poeta, e anche un ottimo critico di poesia. Ha diciannove anni e vive a Torre del Greco.
Nel 2010 si è iscritto alla Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università Federico II di Napoli. 
Bruno Conte è anche un calciatore (chiunque lo voglia conoscere sotto il profilo sportivo, può trovare in rete le informazioni necessarie). Bruno ha coniugato in sè il famoso motto latino di Giovenale: “Mens sana in corpore sano”.  Per Bruno “il poeta d’oggi deve essere un atleta, allenato alla corsa del mondo. Deve compiere uno slancio. E la parola, la sua voce deve immergersi nella bellezza e nella mutevolezza del mondo.  In questo modo, forse, si potrà  ‘reinventare una speranza’ “, scrive Bruno Conte citando il poeta francese, Yves Bonnefoy.

Bruno Conte non ha fretta di scrivere e pubblicare poesie. Sa bene che ogni qualvolta si tenti di rappresentare con le parole ‘l’intima essenza del poeta’ si dispone di mezzi del tutto provvisori.

Bruno Conte ha già letto Rilke, che gli ha detto: Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore; confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Questo soprattutto: si domandi, nell’ora più quieta della sua notte: devo scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. La sua vita, fin dentro la sua ora più indifferente e misera, deve farsi insegna e testimone di questa urgenza. […]” Continua a leggere

Yves Bonnefoy

Mi svegliai, era la casa natale,
la schiuma s’abbatteva sulla roccia,
non un uccello, solo il vento ad aprire e chiudere l’onda,
l’odore dell’orizzonte da ogni parte,
cenere, come se le colline celassero un fuoco
che altrove divorava un universo,
passai nella veranda, la tavola era apparecchiata,
l’acqua urtava i piedi del tavolo, la credenza.
Bisognava comunque che entrasse, la senza-volto
che sapevo sbattesse alla porta
del corridoio, dal lato della scala scura, ma invano,
tanto alta era già l’acqua nella sala.
Giravo la maniglia, che resisteva,
quasi sentivo i rumori dell’altra riva,
quelle risa dei bimbi nell’erba alta.
Quei giochi degli altri, per sempre gli altri, nella loro gioia.

da Le assi curve (Mondadori, 2007) La casa natale, Traduzione Italiana di Fabio Scotto

Je m’évellai, c’etait la maison natale,
l’écume s’abattait sur le rocher,
pas un oiseau, le vent seul à ouvrir et fermer la vague,
l’odeur de l’horizon de toutes parts,
cendre, comme si les collines cachaient un feu
qui ailleurs consumait un univers.
Je passai dans la véranda, la table, le buffet.
Il fallait qu’elle entrat pourtant, la sans-visage
que je savais qui secouait la porte
du couloir, du coté de l’escalier sombre, mais en vain,
si haute était dejà l’eau dans la salle.
Je tournais la poignéè, qui résistait,
ces rires des enfants dans l’herbe haute,
ces jeux des autres, à jamais les autres, dans leur joie.

da Les planches courbes  (Mercure de France, 2001) La maison natale 

Yves Bonnefoy, nato a Tours, nel 1923, professore emerito al Collège de France di Parigi, è poeta, prosatore e saggista. Ha tradotto Shakespeare, Donne, Keats, Yeats, Petrarca, Leopardi. Più volte candidato al Nobel per la letteratura, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. In Italia ha pubblicato diverse raccolte: Movimento e immobilità di Douve (1969), Ieri deserto regnante (1978) Pietra scritta (1985), Nell’insidia della soglia (1990), Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve (2001). Il volume di Tutte le poesie di Bonnefoy è in corso di pubblicazione, a cura di Fabio Scotto, nei Meridiani Mondadori.