I finalisti e i vincitori del Premio Poesia Città di Fiumicino 2019

A Fiumicino, sabato 26 ottobre, alle 18.30, nella sala convegni dell’Hotel Best Western Rome Airport, (via Portuense, 2465) si svolgerà la serata finale del “Premio Poesia Città di Fiumicino 2019” con le letture dei poeti, la proclamazione del vincitore o della vincitrice per l’Opera di Poesia e la consegna dei numerosi premi e riconoscimenti.

Nel corso della serata la Giuria Tecnica, composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino e Emanuele Trevi, designerà il vincitore della Quinta Edizione del Premio Poesia Città di Fiumicino 2019 per l’ “OPERA DI POESIA”.

Per la sezione “PREMIO PER L’OPERA DI POESIA”, finalisti Continua a leggere

John Ashbery, “Autoritratto entro uno specchio convesso”

John Ashbery

Primo poeta americano a vedere da vivo la propria opera raccolta e pubblicata dalla Library of America, John Ashbery è stato riconosciuto maestro della generazione che ha esordito intorno agli anni Settanta. Nel 1975 con Autoritratto entro uno specchio convesso ha ottenuto i tre più prestigiosi premi poetici degli Stati Uniti  presentando al pubblico un canzoniere complesso ed entusiasmante, evocativo, spesso onirico, ricco di riferimenti enciclopedici e reinvenzioni continue. La raccolta più incisiva del più importante poeta americano degli ultimi Cinquant’anni viene qui presentata nella traduzione di Damiano Abeni.

AS ONE PUT DRUNK INTO THE PACKET- BOAT

I tried each thing, only some were immortal and free.
Elsewhere we are as sitting in a place where sunlight
Filters down, a little at a time,
Waiting for someone to come. Harsh words are spoken,
As the sun yellows the green of the maple tree…

So this was all, but obscurely
I felt the stirrings of new breath in the pages
Which all winter long had smelled like an old
[catalogue.
New sentences were starting up. But the summer
Was well along, not yet past the mid-point
But full and dark with the promise of that fullness,
That time when one can no longer wander away
And even the least attentive fall silent
To watch the thing that is prepared to happen.

A look of glass stops you
And you walk on shaken: was I the perceived?
Did they notice me, this time, as I am,
Or is it postponed again? The children
Still at their games, clouds that arise with a swift
Impatience in the afternoon sky, then dissipate
As limpid, dense twilight comes.
Only in that tooting of a horn
Down there, for a moment, I thought Continua a leggere

CapoVersi, una nuova collana di poesia

Dall’11 settembre torna in libreria, con i primi tre titoli, CapoVersi, la nuova collana di poesia Bompiani. La nuova collezione intende promuovere i migliori poeti di quest’epoca, in costante equilibrio tra gli autori di culto del Novecento e le più acclamate voci del nuovo millennio, tra le linee tradizionali e l’avanguardia, tra le lingue franche e quelle regionali, tra l’Oriente e l’Occidente.

Autoritratto entro uno specchio convesso

 J o h n    A s h b e r y

Traduzione di Damiano Abeni. Introduzione di Harold Bloom. Testo inglese a fronte.

Il più grande poeta postmoderno americano torna in Italia con la raccolta vincitrice del premio Pulitzer, del National Book Award e del National Book Critics Award.

Il segreto è troppo ovvio.
La pena che ci suscita brucia,
fa sgorgare lacrime ardenti:
che l’anima non è un’anima,
non ha segreti, è piccola,
e colma il proprio vuoto alla perfezione:
la sua stanza, il nostro istante d’attenzione.

 

Non  è tempo di essere

V l a d i s l a v    C h o d a s e v i č

Traduzione di Caterina Graziadei. Testo russo a fronte.

La Russia di inizio secolo, la Rivoluzione, l’esilio, la nostalgia dell’infanzia rivissuta nei versi. Un grande classico del Novecento russo ed europeo torna in libreria.

In me la fine, in me il
principio. Poca cosa e il mio
lascito! Resto pero un saldo
anello:
questa fortuna ho avuto in sorte.
In una Russia nuova e grande
porranno il mio idolo bifronte
all’incrocio di due strade,
dove e tempo, sabbia e vento…

 

L ’ultimo spegne la luce

N i c a n o r   Pa r r a

Traduzione di Matteo Lefèvre. Testo spagnolo a fronte.

“A Parra devo tutto.” Roberto Bolaño

“Indiscutibilmente uno dei massimi poeti dell’Occidente.” Harold Bloom

Credo che morirò io di poesia,
Di quella malinconica ragazza
Io non ricordo ormai neppure il nome.
So solo che passò per questo mondo
Come una colomba fuggitiva:
Io l’ho dimenticata, lentamente,
Come tutte le cose della vita. Continua a leggere

Mark Strand, “Tutte le poesie”

Questo volume riunisce mezzo secolo di poesia di una delle voci più significative del secondo Novecento, che con il suo linguaggio esemplare ha influenzato un’intera generazione di poeti americani. Fin dalla plaquette Dormire con un occhio aperto (1964), Mark Strand è apparso come un poeta di grande originalità ed eleganza, caratteristiche rimaste immutate nei decenni successivi. Le raccolte della maturità, come La vita ininterrotta (1990), confermano la sua capacità di catturare la sottile musica della coscienza e di creare paesaggi di una fisicità quasi pittorica, emblemi di una condizione interiore: «l’oscuro infinito sentire, / che resisterà e che la terra farà irrigidire / e la notte cosparsa di stelle farà riversare dalle montagne / sui prati sibilanti e sui passi silenziosi». Nei libri più recenti, da Tormenta al singolare (1998), che gli valse il Pulitzer, fino agli apologhi sornioni e provocatori di Quasi invisibile (2012), Strand mostra uno humour nero che si rivela profonda saggezza e autoironia, dando voce all’immaginario collettivo con una grandiosità e una sincerità senza pari.

THE POEM OF THE SPANISH POET a poem by Mark Strand from Motionpoems on Vimeo. Continua a leggere

In memoria di te, Mark Strand

Mark Strand

Incendio

A volte scoppiava un incendio e io ci camminavo dentro
e ne uscivo illeso e continuavo per la mia strada,
e per me era soltanto un’altra cosa fatta e finita.
Quanto a estinguere l’incendio, lo lasciavo ad altri
che si gettavano nelle nubi di fumo con ramazze
e coperte per spegnere le fiamme. Una volta finito
facevano crocchio per parlare di quello che avevano visto –
la gran fortuna di aver testimoniato i lucori del calore,
l’effetto acquietante della cenere, ma anche più di aver conosciuto il profumo
della carta che brucia, il suono delle parole che respirano la loro fine.

Mark Strand nella traduzione di Damiano Abeni (Mondadori, 2007)

Fire

Sometimes there would be a fire and I would walk into it
and come out unharmed and continue on my way,
and for me it was just another thing to have done.
As for putting out the fire, I left that to others
who would rush into the billowing smoke with brooms
and blankets to smother the flames. When they were through
they would huddle together to talk of what they had seen –
how lucky they were to have witnessed the lusters of heat,
the hushing effect of ashes, but even more to have known the fragrance
of burning paper, the sound of words breathing their last. Continua a leggere