Un omaggio alle donne che hanno fatto dell’arte e della cultura un impegno di vita al di là di ogni pregiudizio
Alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma Domenica 6 marzo 2016 – ore 18,30 – ingresso libero
Salone delle Mostre
Viale delle Belle Arti, 131( ingresso da via Gramsci 73- caffè delle Arti ) Continua a leggere
Intervista di Luigia Sorrentino a Vasilis Politis sul suo nuovo libro su Platone : The Structure of Enquiry in Plato’s Early Dialogues, Cambridge University Press 2015.
(Roma, Centro Rai di Saxa Rubra, 15 gennaio 2016)
Perché parlare del suo libro sul grande filosofo Platone in un Blog sulla poesia?
“Bella domanda, Luigia. Platone è in realtà un grande poeta, oltre ad essere un filosofo eccezionale.
Il dialogo drammatico che Platone inscena tra il suo personaggio preferito, Socrate, e le persone che Socrate interroga – come Protagora nel dialogo Protagoras o Gorgia, Polo di Agrigento e Callicle nel dialogo Gorgias – è potente come quello di qualunque drammaturgo della portata di Sofocle, Shakespeare o Pirandello. Continua a leggere
Frammento tratto da un saggio inedito
di Giorgio Galli su OLIMPIA
(di Luigia Sorrentino)
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Iperione, la caduta
[…] Iperione è una delle sezioni più intense del poema Olimpia, di Luigia Sorrentino (Interlinea Edizioni, 2013, Recours au Pòeme Editeurs, 2015, Traduzione in francese di Angèle Paoli con testo a fronte), composta da sei Cori e da una prosa finale dal titolo Il confine. Già c’eravamo soffermati sul “noi” di Olimpia, sull’ethos panumano espresso nella sua civiltà estetica, sul suo essere coro di tragedia. Adesso questa polarità diventa esplicita. Esplicito è anche il richiamo all’opera (e non solo) di Friedrich Hölderlin. Iperione sviluppa infatti un discorso sulla creazione e sull’armonia, ma anche sulla conoscenza e su come essa si relazioni all’innocenza. Un discorso caro al poeta tedesco.
Lettura di Luigia Sorrentino da Olimpia, “Iperione, La caduta”
Il Coro I ha inizio su un tono gnomico: altissima è la densità semantica, intricata come una foresta di mangrovie; ma più l’asserzione si fa oscura, più definitivo si staglia il tono dell’asserzione:
tutto stava su di lei
e lei sosteneva tutto quel peso
e il peso erano i suoi figli
creature che non erano ancora
venute al mondo
lei stava lì sotto e dentro Continua a leggere