BANDO
Art. 1
L’Associazione Culturale“Corte Micina”, con il patrocinio del Comune di Fiumicino, bandisce la Prima Edizione del “Premio Poesia Città di Fiumicino” per l’anno 2015, riservato ai libri di poesia editi. Continua a leggere
BANDO
Art. 1
L’Associazione Culturale“Corte Micina”, con il patrocinio del Comune di Fiumicino, bandisce la Prima Edizione del “Premio Poesia Città di Fiumicino” per l’anno 2015, riservato ai libri di poesia editi. Continua a leggere
Se n’è andato, improvvisamente il 10 marzo 2015, a soli 21 anni, Luca Marchignoli, ex portiere del Bologna, deceduto in circostanze sulle quali la famiglia mantiene il massimo riserbo. Continua a leggere
Progetto editoriale ideato e curato da
Fabrizio Fantoni
con la collaborazione di
Luigia Sorrentino
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di Claudio Damiani
Dei poeti nuovi italiani forse Giuliano Goroni è il più novecentesco. Inevitabile, leggendolo, pensare a un neo-ermetismo, o neo-simbolismo, ma a uno sguardo più attento notiamo che non c’è nei suoi versi nessuna ideologia dell’indicibile, non ci sono astrazioni, indeterminazioni, ma tutto è specificato, dettagliato, tutto è dicibile e detto, e la parola non è anonima, piatta, parlata (come in tanti neo-ermetici di oggi), ma colorata, sonora, oltre che nitida e carica di senso, avvolta da una luce sacrale tutta interna, e legata a stretto giro con la lingua della tradizione. Ciò che viene detto sono concetti estremamente complessi e precisi, non astratti, ma quanto mai concreti e vissuti, fatti di sensazioni, impressioni, emozioni, anzi non sono concetti, ma impressioni complesse e articolate, “impressioni concettuali” potremmo chiamarle. Ecco perché il simbolismo: a Goroni è necessaria l’analogia, la sinestesia e gli avvicinamenti più Continua a leggere
GIAMPIERO MUGHINI E IL FUTURISMO
di Fabrizio Fantoni
“Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario; ma succede coi libri come con altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone a una maggiore avidità nel possederne. Anzi coi libri si verifica un fatto singolarissimo: l’oro, l’argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destriero dall’elegante bardatura e le altre cose del genere, recano con sé un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi,ci consigliano e si legano a noi con una serie di familiarità attiva e penetrante; e il singolo libro non insinua soltanto sé stesso nel nostro animo, ma fa penetrare in noi anche i nomi di altri, e così l’uno fa venire il desiderio dell’altro”. Così scriveva Francesco Petrarca in una lettera inviata a Giovanni Anchiseo tra il 1336 e il 1340. Continua a leggere
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“Enzo, che artista sei?”
“Sicuramente il migliore”
“Che vuol dire il migliore?”
“Il più pericoloso, il più fortunato e talentuoso. Oggi gli artisti sono garantisti, consociati in qualcosa che rassicura. Sono vetrinisti e i musei sono pieni di casalinghe dell’arte”.
E’ questa una delle tante dichiarazioni spiazzanti ed irriverenti di Enzo Cucchi, presenti nell’intervista che costituisce il nucleo del libro – curato da Carlos D’Ercole, “Vita sconnessa di Enzo Cucchi” (Quodlibet, 2014). Un’opera che non è una stucchevole celebrazione di un artista affermato, ma un’originale e onesta ricostruzione di una corrente artistica controversa, certamente importante – la Transavanguardia – fatta attarverso una serie di interviste realizzate dallo stesso D’Ercole a coloro – artisti, galleristi e amici – che hanno seguito Cucchi durante l’intera carriera: Emilio Mazzoli, Francesco Clemente, Brunella Antomarini, Luigi Ontani, Joseph Helman, Miltos Manetas, Salvatore Lacagnina, Paul Maenz, Bernd Kluser, Mimmo Paladino e Jacqueline Burckhardt. Continua a leggere