ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA A DUBLINO
Irma Brandeis, Gianfranco Contini, “Questa stupida faccia” . Un carteggio della ” Clizia”nel segno di Eugenio Montale, a cura di Marco Sonzogni, prefazione di Domenico De Martino (Archinto, 2015). Continua a leggere
Dalla «Prefazione» di Gabriella Sica
Nel deserto del nostro tempo sbocciano ancora fiori, ancora c’è vita che muore e rinasce, e ancora tra le macerie spuntano germogli, si annunciano fioriture del futuro. Redimono giorni, spine e mali i fiori con mille forme incredibili e sorprendenti, quasi trame colorate e carnose di logica, frutto dell’immaginazione operosa di un magnifico ingegnere, si chiami Dio o poeta. Marco Sonzogni ha preparato per noi un fascio generoso di 48 fiori, vario di forme e profumi, perché «ci vuole un fiore», un verso o una canzone. Un mannello di piccole preziose poesie, rastremate come haiku, musicali come mottetti, ognuna dedicata a un diverso fiore, ognuna di pochi versi, mai un verso fisso o una forma fissa perché i fiori sono tanti, hanno radici e steli e petali difformi come un abisso, crescono per terra o nella nostra mente che è il più bel giardino […]
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Nella poesia “Le vittime del fulmine” Bill Manhire raffigura il processo dell’ispirazione poetica come un evento repentino e inesorabile, cui la vittima, il poeta, è esposto senza riparo, cui anzi volutamente si espone quando si verificano le giuste condizioni perché il fulmine colpisca, quando la tempesta infuria, e tutto ciò che tende verso l’alto è a rischio di essere folgorato. La lingua poetica nasce quando la realtà ordinaria prende fuoco per un’improvvisa folgorazione, si sviluppa da una combustione, alimentandosi di fiamme e di calore. La creazione è consunzione che ri-genera. L’incendio della parola poetica fa tabula rasa della realtà per ricrearla, spezza il legame consueto esistente tra il mondo e l’idea che ne abbiamo, rovescia l’aderenza tra l’involucro della parola e il suo senso immediato, illuminando a giorno l’oscurità, in una inattesa e dolorosa alba interiore, che si riverbera in nuove scintille di significati. Continua a leggere
LETTURE
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Marco Sonzogni, “Tagli”, Poesie 2009-2014, Edizioni La Vita Felice 2014
“Interista come si conviene, sulla scia di una tradizione nobilissima della nostra poesia che da Sereni discende per li rami fino almeno a Cucchi, Benedetti, D’Elia, Scotto e Febbraro, Sonzogni percorre in questi suoi Tagli, originali e perfettamente montati dentro un insieme in cui tutte le parti si armonizzano e si tengono, alcune strade infine convergenti: su un pano antropologico, infatti, la sua poesia si apre volentieri al sostrato di una cultura radicatamente popolare, come attestano le formule tratte dal discorso liturgico e le espressioni proverbiali declinate ancora in latino, fino a un gusto sentenzioso che spicca soprattutto nei primi due capitoli del libro.” […]
(dalla prefazione di Alberto Bertoni)