Nel decennale del Cetonaverde un premio ai giovani poeti

Maurizio CucchiSpazio Poesia e Laboratorio Formentini per l’editoria presentano

Dieci anni di Cetonaverde Poesia
Un premio per i giovani

Sabato 7 maggio 2016 ore 16:30
Laboratorio Formentini per l’editoria
via Formentini, 10 – Milano

Per festeggiare i primi dieci anni di attività del Premio Cetonaverde, Maurizio Cucchi (presidente della giuria) racconta i momenti più importanti dell’appuntamento tra I maggiori della letteratura, della cultura e della poesia in Italia. Un premio ideato insieme a Mariella Cerutti Marocco, e che ha tra I suoi giurati alcuni dei nomi più prestigiosi della poesia italiana di oggi. Continua a leggere

Marco Borroni & Maurizio Cucchi

 

maurizio-cucchi-1-jpg-img-dettaglioMercoledì, 8 Aprile 2015 ore 18.00 Marco Borroni e Maurizio Cucchi presentano “la Collana” di Poesia “i quaderni de’ la Collana’” Edizioni Stampa 2009

Intervengono

Cristina Annino, Michele Hide, Cesare Imbriani, Lucrezia Lerro, Valeria Poggi, Mario Santagostini Continua a leggere

Alessandro Pancotti, “Le iniziali”

Alessandro-Pancotti-Le-iniziali-copertinapiatta-194x280Nota di Alberto Pellegatta

«Ma noi tutti siamo senz’altro vuoti. Siamo vuoti nel momento stesso in cui ci troviamo in società oppure ci dedichiamo alla cultura. Sì, perché la cultura stessa non è certo nient’altro che l’incarnazione della vanità. La cultura deve essere vacua. E chi rinuncia in tutto e per tutto alla vanità è perduto, oppure sacrifica se stesso», con questa citazione da Robert Walser inizia il libro d’esordio di Alessandro Pancotti, trentenne milanese vincitore del Premio Maconi e del Premio Camaiore. Una raccolta, Le iniziali, che si incentra sul tema dell’identità, indagando a fondo «il rincuorato lui». La poesia di Pancotti colpisce per la sua freschezza e per la capacità di scavo sul linguaggio. Le sue immagini sanno creare attrito: parola e soggetto si fondono e provano, rischiando, a costituire un’unità. Continua a leggere

Stelvio Di Spigno e Carla Saracino

Copertina Qualcosa Di Inabitato[1]
“Qualcosa di inabitato”, di Stelvio di Spigno e Carla Saracino, EDB Edizioni, 2013,
con disegni di Marco Dagnino. 

Prefazione di Mary Barbara Tolusso

Pare che la maggiore caratteristica della nostra epoca consista nel giungere al nocciolo, all’essenza di un certo percorso, quasi a estremizzare il movimento della vita stessa. In fondo economisti e manager, quanto a metodo, non fanno poi qualcosa di molto diverso dai poeti: utilizzano risorse scarse per soddisfare al meglio bisogni individuali e collettivi. La “scarsità” di cui si gode in poesia è quella della parola, all’autore sta la possibilità di evocarla (moltiplicarla, se vogliamo) in modo da soddisfare bisogni individuali e collettivi. Inventare, insomma, è il codice comune, fare una sorta di miracolo con quel poco che si ha a disposizione. Esagerando su questo versante, per condurre un ulteriore e azzardato confronto: se è vero che il mercato sa orientarci a qualcosa di indotto e illusorio, allo stesso modo la descrizione del poeta, del vero poeta – come diceva Solmi – ha sempre un carattere illusorio e fuggitivo. Continua a leggere