Vincitori Premio Maconi 2019

Il 20 giugno 2019 presso il Belvedere di Palazzo Lombardia, Piazza Città di Lombardia, Milano alla presenza del Presidente della Regione Attilio Fontana si è svolta la cerimonia di Premiazione della IX edizione del Premio Maconi.

La giuria del Premio “Mauro Maconi”, composta da Maurizio Cucchi, Presidente, Giuliana Nuvoli, Giancarlo Pontiggia, Mario Santagostini, Mary Barbara Tolusso, Valeria Poggi, Segretaria con diritto di voto ha proclamato vincitori:

Sez. A – Premio per un’opera poetica in lingua italiana edita nel periodo intercorrente tra il 1 gennaio 2018 e il 30 aprile 2019.

– Valerio Magrelli, Le cavie. Poesie 1980-2018, Einaudi 2018

Sez. B –Premio Giovani da conferirsi a un autore nato dal 1° gennaio 1979 per un’opera poetica edita nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2018 e il 30 aprile 2019.

Matteo Bianchi, Fortissimo, Minerva 2019 Continua a leggere

Matteo Bianchi, “La metà del letto”

 

cover_bianchi[1]Recensione di Chiara De Luca

Leggendo il titolo della nuova raccolta poetica di Matteo Bianchi, La metà del letto, (Barbera, 2015) ho pensato, nella fretta che spesso abbiamo di farci un’idea cui sostenerci nell’affrontare le cose, che mi sarei trovata davanti a un canzoniere d’amore nel senso tradizionale del termine. In realtà questa nuova raccolta poetica di Bianchi è piuttosto un Bildungsroman in versi, un romanzo di formazione, che – tra viaggi in treno e viaggi di pensiero, incontri, avvenuti e mancati, stagioni atmosferiche e stagioni dell’anima – ritraccia il percorso esistenziale dell’autore alla ricerca di se stesso e della propria identità, della propria femminilità, come scrive Bianchi stesso nella nota finale, oppure in senso lato, della propria maturità e interezza in quanto individuo. Continua a leggere

Opere inedite, Roberto Pazzi


roberto_pazziRosso ferrarese, ma senza date

          di Matteo Bianchi

Lo scrittore estense che esordì pubblicamente nel 1970, presentato da Vittorio Sereni sulla rivista “Arte e poesia”, ha dedicato i tre inediti, fioriti nel flusso autunnale, al ventennale della Feltrinelli della sua città, la libreria più antica del centro storico ferrarese. Di sicuro, non si tratta dell’ultimo bagliore prima della sera, piuttosto la scia di un faro sul molo alle navi (e ai naviganti): Pazzi non si è arreso e in alcuna direzione, men che meno in quella collettiva. Crede ancora fermamente le librerie possano radicarsi e sorreggere la cultura di un territorio, possano esistere i librai di una volta che si confrontavano con i lettori e consigliavano i passi più adatti al loro stato d’animo, così farebbe un sarto con un abito confezionato “su misura”. Alla maniera di Roberto Roversi tra i suoi scaffali arroccati a Bologna, che mai cercò meri clienti per solo sostentamento. Continua a leggere

Matteo Bianchi, Un’ombra in due

matteo_bianchi_libro

Nota di Germano Bonaveri

Poesie d’anima e di vissuto sono racchiuse in Un’ombra in due (L’Arca Felice, 2014, pp. 24), collegate da un filo invisibile che si dipana tra la certezza di leggere storie di vite altrui e il dubbio di scorgere tra le pagine la propria. Matteo Bianchi impiega un linguaggio che si muove con proprietà, esplorando la penombra che lambisce e accomuna le due pulsioni dell’enantiodromia: Eros e Tanathos, senza paludarsi in autocelebrazioni, anzi, mostrando un pudore espressivo che spesso nasconde altro, un sussurro che sentiamo lontanissimo, ma ricalca fedelmente il sentire comune dell’umano di fronte al mistero.

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La poesia contemporanea a Ferrara

Appuntamento

Sabato 30 novembre, alle ore 18, la Libreria IBS ospiterà lo scrittore Diego Marani e Stefano Scansani, direttore de “la Nuova Ferrara”, che presenteranno, insieme al curatore Matteo Bianchi e all’editrice Chiara De Luca, I poeti del Duca. Excursus sulla poesia contemporanea a Ferrara (Edizioni Kolibris, 2013, pp. 286, euro 16), volume patrocinato da Provincia, Comune e Camera di Commercio ferraresi.

Dalla quarta di copertina, di Monica Farnetti
Atto civico e gesto d’amore, questo libro ci persuade che si può fare città con la memoria dei poeti, le cui vive parole evocano, mentre lo pretendono, uno spazio civico entro il quale garantirsi circolazione e risonanza. Ricostruire un tratto della tradizione poetica di Ferrara è dunque ripensare la sua storia e ridisegnare la sua mappa, impegnandosi con rinnovato fervore all’antico progetto della città ideale. Sono i poeti, del resto, ad allestire con precisione imperitura lo spazio in cui prende forma la vita che riconosciamo come nostra: tracciando le vie, modellando le piazze, erigendo le mura e seminando gli orti e i giardini intra moenia in cui si conservano i nostri affetti e le nostre memorie. E sono loro che nel tempo rendono pensabile, e per ciò stesso vivibile, questa nostra secolare, struggente e complessa vicenda pentagona.
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