La veglia
Illuminavi d’insonnia
la scabra disciplina
del non detto, pensieri di morte
o di vita senza ritorno, se vuoi,
agitavano appunti
sul desk intermittente.
Rileggerli calmava, per un po’,
la veglia, livida
di stand by
e placava il ronzio della ventola.
Si può arrivare a non sentire
la solitudine assalirti
guarnita dei tuoi stessi
segreti sussulti?
Cosa sognavamo, da soli,
prima di correre ai ripari?
Allora, io ti aspetto,
dormendo fiori colorati,
e forse al mattino
ci rimetteremo a scrivere
sogni che nessuno mai farà. Continua a leggere