Fabrizio Dell’Aglio, “Colori e altri colori”

fabrizio_aglioCon uno scritto di Paolo Lagazzi

“Rispetto al cammino che ho cercato di raccontare, Colori e altri colori ci si offre come un dono, a suo modo, sorprendente. Nulla di ciò che l’autore ha visto, vissuto, intuito e scritto negli anni è rinnegato: specialmente la sezione finale delle Dediche dispiega ancora un’acuta, graffiante consapevolezza dell’irrealtà generale, dell’assenza di fondamenti in un mondo in cui il tempo è morto e lo spazio “pare zoppo”, della miseria in cui la poesia annaspa. (Tra i testi offerti a poeti o ad artisti con cui Dall’Aglio intrattiene dei rapporti speciali spicca quello, di un lancinante pathos tragico, per l’indimenticabile Gianfranco Palmery.) Eppure il libro ci trasporta, nel suo insieme, oltre questa amarezza. Abbandonandosi subito al bisogno di risalire alle proprie origini, di ritrovare la sua casa antica fasciata di verde muschio, le impronte nei campi, le voci conosciute, e in esse i segni di un’età ancora intatta, di una verità piccola e immensa, il poeta apre la propria voce a vibrazioni delicatissime, a una freschezza inedita di riverberi, scintille, cromie…

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Annalisa Macchia, “Interposto est”

 

macchia_coverNota di Paolo Lagazzi

Interporto est di Annalisa Macchia è una specie di trepido e commosso romanzo per flash, sovrapposizioni, contrappunti, rapidi accostamenti memoriali, cammini e soste, fughe e risalite dal presente al passato e viceversa. Tornare dove si è vissuta la stagione mitica dell’infanzia (una frazione della campagna livornese) significa osservare tutto quanto si è perso e continua a perdersi, a sfarinarsi, a sgretolarsi come il cimitero assediato dall’interporto o la chiesa la cui campana fu messa in vendita, come i terreni invasi dai container o da “alberi scheletrici”, come il ricordo stesso delle chiacchiere femminili en plein air che un tempo innervavano i giorni. Adesso persino gli spazi domestici soffocano: “sospeso anche il respiro / brancolano corpo e mente…”. Eppure negli abitanti del paese avviati al declino resiste un “non so che di fiero”, mentre il lento spegnersi della madre ha lasciato in dono all’autrice di questi versi un fuoco segreto, un “filo / incurante di morte e saccheggi”, “un nodo più forte d’ogni male”.

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Premio Catullo a Francesco Stella

francesco_stellaLa Fondazione dell’Accademia Mondiale della Poesia ha conferito al professor Francesco Stella, docente dell’Università di Siena, il Premio Catullo per la diffusione della poesia e l’organizzazione di manifestazioni poetiche.

Il professor Stella dirige la rivista di poesia “Semicerchio”, che da 25 anni promuove la “Scuola di scrittura creativa”.

La giuria del premio era presieduta dal professor Nadir Aziza, e composta da Paolo Lagazzi, critico letterario, Davide Rondoni, poeta, e Antonio Riccardi, direttore editoriale.

Il Premio ha come obiettivo individuare ogni anno un traduttore, un editore e un organizzatore di manifestazioni poetiche che, con la loro attività, abbiano contribuito a promuovere la poesia internazionale in Italia e inoltre un traduttore, un editore o un organizzatore di festival le cui iniziative abbiano contribuito a promuovere la poesia italiana nel mondo. Continua a leggere