Alessandro Pancotti, “Le iniziali”

Alessandro-Pancotti-Le-iniziali-copertinapiatta-194x280Nota di Alberto Pellegatta

«Ma noi tutti siamo senz’altro vuoti. Siamo vuoti nel momento stesso in cui ci troviamo in società oppure ci dedichiamo alla cultura. Sì, perché la cultura stessa non è certo nient’altro che l’incarnazione della vanità. La cultura deve essere vacua. E chi rinuncia in tutto e per tutto alla vanità è perduto, oppure sacrifica se stesso», con questa citazione da Robert Walser inizia il libro d’esordio di Alessandro Pancotti, trentenne milanese vincitore del Premio Maconi e del Premio Camaiore. Una raccolta, Le iniziali, che si incentra sul tema dell’identità, indagando a fondo «il rincuorato lui». La poesia di Pancotti colpisce per la sua freschezza e per la capacità di scavo sul linguaggio. Le sue immagini sanno creare attrito: parola e soggetto si fondono e provano, rischiando, a costituire un’unità. Continua a leggere

Le storie di Guido Monti

                                                          
                                                          
Nota di Alberto Pellegatta

Il titolo del nuovo libro di Guido Monti, Fa freddo nella storia (Stampa, Varese 2014) proviene da un testo di Giorgio Caproni che continua così: «Voglio andarmene. Dove / anch’io, col mio fucile scarico, / possa gridare: Viktoria!». È con questa premessa che l’autore ci porta davanti al grande«fondale della storia». Il discorso si apre su una realtà inquieta, in disfacimento, per «grattare quel vuoto» e raggiungere una «fina liberazione», una fine «sempre più vocativa».

Sono i paesaggi di Rosai e Morandi, della grande pittura «nostrana»: una «stradina ingoiata / dalla festa», la «furia del malore», i «platani a cornice». Continua a leggere

Ciro Tremolaterra, “Sorrisi da un piccolo giardino”

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Dalla Prefazione di Paola Casulli

Un fondale d’ombra, di frescura, di prati al tramonto e di rondini. E’ quello su cui si posa questa poesia nata dalla voce elegante e sobria, limpida e leggera di Ciro Tremolaterra.
E il silenzio! Il silenzio che ora si espande, ora si contrae. Si disgrega, si fonde, si disintegra nuovamente e svanisce. Poi ritorna. Un silenzio che non è tacere ma geometria ben congegnata di un sé mai smarrito seppur dolente. Mai concluso ma che, nella percezione tutta della vita, accetta in sorte un’umanità delle cose e degli eventi ben dritta, serenamente cosapevole che il mondo è sempre inseparabilmente commedia e tragedia.

Un silenzio leggero “come i capelli di una ragazza… una ragazza segreta”… Un flusso continuo di parole, la poesia di Ciro Tremolaterra, che disegna l’esistenza come uno scrigno che, una volta spalancato, rivela il soffice tappeto blu della memoria. […]

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Addio a Elena Salibra

fotoSi è spenta la notte di giovedì 4 dicembre la poetessa Elena Salibra, docente di Letteratura italiana al dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa. I funerali si terranno domani, venerdì 5 dicembre, alle ore 15, nella chiesa di San Frediano, a Pisa.

Per ricordarle Elena Salibra vi riproponiamo la recensione e alcune poesie uscite qualche mese fa su questo blog in occasione della pubblicazione della sua ultima raccolta di poesie “Nordiche” (Ed. Stampa, 2014) con la quale Elena Salibra ha vinto il premio letterario Pisa per la poesia.

di Luigia Sorrentino

 

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