Appello a Monti per la Bacchelli al poeta Pierluigi Cappello

Poesia e Impegno civile
ditelo con noi…

La buona notizia di oggi, 12 gennaio 2012.

E’ stata presentata alla Camera da parte dei deputati friulani Carlo Monai (Idv), Isidoro Gottardo (Pdl), Angelo Compagnon (Udc), Alessandro Maran e Ivano Strizzolo (Pd) un’interrogazione al premier Monti per sollecitare la concessione dell’assegno vitalizio previsto dalla legge “Bacchelli” in favore del poeta Pierluigi Cappello.“Per Cappello – spiega il primo firmatario Carlo Monai – poeta oltre che deputato – si è creata una catena di solidarietà e di apprezzamento per le sue opere tra diverse istituzioni locali e non solo: in primis la Regione, l’Università di Siena, Firenze, Udine, Roma Tre e l’Accademia della Crusca, oltre a migliaia di privati cittadini e intellettuali. Continua a leggere

Alberto Asor Rosa, Le armi della critica

Appuntamenti

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Martedì 29 novembre 2011 Marco Revelli e Mario Tronti saranno a colloquio con Alberto Asor Rosa in occasione della pubblicazione di Le armi della critica – Scritti e saggi degli anni ruggenti (1960-1970) Piccola Biblioteca Einaudi (€ 23,00) presentazione a Roma alla Sala Bernini della Residenza di Ripetta (via di Ripetta, 231) alle 18:00.
Coordina Ernesto Franco.

Pensati, scritti e pubblicati da quaranta a cinquant’anni fa, i testi che qui si ripubblicano – saggi, articoli, recensioni, stroncature, interventi politico- sociologici – rappresentano la preziosa testimonianza di un periodo storico (i mitici anni Sessanta) e di un’esperienza politica e culturale (l’operaismo), di cui l’autore, Alberto Asor Rosa, è stato allora un giovane, anzi giovanissimo protagonista.

“Il nome della rosa”, a settembre in vendita la nuova versione

Trenta anni e dopo averne vendute più di trenta milioni di copie, Umberto Eco aggiorna il linguaggio de “Il nome della rosa”, il romanzo inserito dal quotidiano francese “Le Monde” tra i 100 libri più rappresentativi del XX secolo. Umberto Eco ha sentito il bisogno di rivedere il suo primo romanzo per sveltirne certi passaggi e rinfrescare il linguaggio.

Non lo ha riscritto come hanno fatto altri autori (ad esempio Alberto Arbasino con il suo”Fratelli d’Italia”), ha solo pensato di renderlo più accessibile ai nuovi lettori degli anni Duemila, in particolare ai giovani abituati fin da piccoli alle tecnologie digitali. Continua a leggere