Questo numero monografico di “Autografo”, dedicato a Natalia Ginzburg, prende avvio da un convegno organizzato all’Università per Stranieri di Siena nel marzo del 2017. Accanto allo studio di singole opere, quali Lessico famigliare e La famiglia Manzoni (Carbé e Poli), vengono affrontati vari aspetti della scrittrice e della traduttrice: le scelte linguistiche e stilistiche dei testi narrativi e teatrali (Grignani), le peripezie della versione italiana di Proust (Scarpa), l’interesse per i libri per ragazzi (Mattarucco), l’influsso esercitato da Ivy Compton-Burnett e Harold Pinter (Erriu), la ricezione critica (Baldini). Arricchiscono il volume una testimonianza della figlia Alessandra e un piccolo corpus di testi inediti o di difficile reperimento (prefazioni, articoli, lettere). Composto per frammenti – una scelta congeniale alla sua tecnica di narratrice –, questo insieme ci restituisce una Natalia Ginzburg a figura intera. Continua a leggere
Tag Archives: scrittrice
Hans Werner Henze/ Ingeborg Bachmann
Museo – Biblioteca – Foyer italo-tedesco
Via del Corso 18 | 00186 Roma (Piazza del Popolo)
www.casadigoethe.it
L E T T U R A e M U S I C A
In occasione della mostra Farbenlieder. Hans Werner Henze (1926-2012)
Venerdì 23 marzo 2018 – ore 19.00
(in lingua italiana)
Ingeborg Bachmann/Hans Werner Henze:
Lettere da un’amicizia
Prenotazione non obbligatoria
Maria Attanasio

Maria Attanasio
di Loretto Rafanelli
Colpisce sicuramente di Blu della cancellazione (La vita felice) di Maria Attanasio, la turbinosa, avvolgente, tellurica musicalità, un ritmo cadenzato da una lingua ricca, colta, morbida e severa. Poi c’è tutto il resto, che non è poco certamente. Ma già partire dalla musicalità mi pare decisivo, come diceva Hugo Friedrich. Quella scala di note universali che segnano i ricordi, il tempo, le emozioni, le passioni e consegnano le storie in tutta la loro forza. E di storie in questo libro ce ne sono tante, sospese nella contemporaneità del passato, nella universale dimensione di vite che giungono, muoiono, si sfaldano, lasciando il loro volto di verità, di gioia, di desolazione, di lotta, di sfinimento, di vigore. Questo libro Continua a leggere
Leila Slimani, Premio Goncourt 2016
![Leila Slimani smiles at the restaurant Chez Drouant after winning the 2016 Goncourt literary prize for her book Chanson Douce (Sweet Song) , in Paris, Thursday Nov. 3, 2016. The Goncourt is France's most prestigious literary prize. (ANSA/AP Photo/Francois Mori) [CopyrightNotice: Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved.]](http://poesia.blog.rainews.it/files/2016/11/leila_slimani.jpg)
Leila Slimani smiles at the restaurant Chez Drouant after winning the 2016 Goncourt literary prize for her book Chanson Douce (Sweet Song) , in Paris, Thursday Nov. 3, 2016. The Goncourt is France’s most prestigious literary prize. (ANSA/AP Photo/Francois Mori) [CopyrightNotice: Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved.]
Catherine Millot, “La vie avec Lacan/ Vita con Lacan”
“Ci fu un tempo in cui avevo la sensazione di aver afferrato l’essenza di Lacan dall’interno. Pensavo di avere la percezione della sua relazione con il mondo, un accesso misterioso al posto più intimo dal quale emanava il suo rapporto con gli esseri e con le cose, perfino con se stesso, era come se fossi scivolata dentro di lui.
Questa sensazione di afferrarlo dall’interno andava di pari passo con l’impressione di far parte di un senso compiuto incluso nella sua comprensione, alla cui ampiezza non riuscivo a credere.
Il suo spirito – la sua grandezza, la sua profondità – il suo universo mentale inglobava il mio come una sfera che ne contiene una più piccola.
Ho scoperto un’idea simile nella lettera in cui Madame Teste parla di suo marito. Proprio come lei, mi sentivo trasparente davanti a Lacan, convinta che conoscesse tutto di me.
Non dover dissimulare, non avere misteri da alimentare, mi faceva sentire completamente libera con lui, ma non solo. Una parte essenziale del mio essere era affidata a lui, che la proteggeva, mentre io non ne ero più gravata. Ho vissuto accanto a lui per anni in questa leggerezza.”
Catherine Millot
(Traduzione di Desiree Berlangieri di Rainews24)