Elisa Donzelli, “Album”

Elisa Donzelli / credits ph. Chiara Vettraino – © All Rights Reserved – Vietata la riproduzione –

di fronte a un quadro di Rembrandt

solo di spalle
mi ricordo di me
alla National Gallery

non toccatemi la testa
non fingete di apprezzare
la bambina che disegna per ore
a terra
mentre il padre la vuole
fotografare.

Non sono io il quadro
del vostro passaggio
ho occhi solo per il contorno
della figura vedo il suo “stare
nel mondo”, la linea
che divide la pelle
dall’aria di un paesaggio
liminare che non è dentro
e non è fuori
da tutto il resto
ma tocca
la linea
di fondo.

***

afrodite

l’arabo che ti insegue
da giorni ha studiato tutto
di te i dintorni
l’ora in cui scendi
a prendere la frutta
nel mercato di Porta Palazzo
dove tocchi la stessa
frutta che toccano tutti
e che quasi sempre
è merce che proviene
già matura, senza bisogno
di usare altre mani
per disfarla.

Oggi leggo che dal Kansas
hanno portato una mostra
per esporre i vestiti
sopra alla domanda ricorrente
che ingenera il pregiudizio
a danno dello scandalo “What
were you wearing?”

Se sei venuta qui
è per stare solo tra noi
a vedere che i corpi
che non si compenetrano
si assomigliano, come il mio
corpo che a vent’anni
non è stato piú puro del tuo
piú impuro del prima
e del dopo quando a Ostia
siamo scese dall’auto,
con i vestiti da parte
per superare i cancelli
e rientrare a ritroso nel mare Continua a leggere

“Qualcuno tocchi Caino”

Copertina: elaborazione grafica di Leonardo Magrelli

Giustizia in versi

Un libro che attraverso una fenomenologia del reato, induce il lettore a interrogarsi sul significato più profondo della parola “Giustizia”.

Il commissario Magrelli liberatosi dagli ideologismi, concentra la propria commossa attenzione di investigatore sugli oppressi – dimenticati da coloro che dovrebbero applicare la legge –  e afferma  l’esigenza di istituire il principio legale (e sociale) di “giustizia” intesa come prioritaria necessità di “tutela della vittima”. Magrelli, individua quindi, tre categorie di soggetti che più di altri possono diventare vittima: donne, paesaggio e infanzia, “perché tutto ciò che è indifeso, vulnerabile,/ deve restare intatto,/ tabù,/ SACRO.” Partendo da questa condizione, il poeta si lancia in un’invettiva contro un’ idea di giustizia asimmetrica che  troppo spesso dimentica la vittima sottraendole il diritto al giusto risarcimento. Di qui l’invocazione (o grido) che è il fil rouge del libro: “Qualcuno tocchi Caino”.

ESTRATTI

L’acido, poi
che cosa si può dire?
Chi arriva a cancellare un volto umano,
va solo cancellato dall’Umano,
messo da parte.
Senza violenza alcuna, ultimo dono
offerto dagli umani a chi umano non è.
L’irrimediabile esige simmetria.
In una cella aerata, con buon cibo e wc,
ma scisso, se-pa-ra-to.
Avere un volto, implica degli obblighi.
Sfregiare il volto significa firmare
un’eterna rinuncia alla comunità. Continua a leggere

La sfida estrema di un grande poeta

RISVOLTO

Apparso negli Stati Uniti nel 1996, questo libro raccoglie la sfida estrema di un grande poeta: testi stesi direttamente in inglese, altri autotradotti dal russo. Un trasloco del poetabile, la verifica di un intero arsenale verbale e musicale alla prova di un’altra grammatica, di un diverso «codice di coscienza». Continua a leggere

Dario Bellezza, “La vita idiota”

dario_bellezzaEdizione a cura di Fabrizio Cavallaro, Massimo Raffaeli e Francesco Scarabicchi con uno scritto di Enzo Siciliano  (LietoColle 2015)

Foto di Dino Ignani

Dalla prefazione di Fabrizio Cavallaro

“Era da tempo che cullavo privatamente l’idea di pubblicare queste poesie, trovate casualmente alla biblioteca universitaria della mia città, in un numero di “Nuovi Argomenti” del 1968, durante le ricerche che andavo facendo, a quel tempo, per la ia tesi di laurea su Pier Paolo Pasolini. Continua a leggere