L’ultimo saggio di Paolo Di Paolo “Tutte le speranze Montanelli raccontato da chi non c’era” edito da Rizzoli, è un affresco nitido sulla vita del grande giornalista di Fucecchio firma di punta prima del Corriere della Sera, poi direttore de il Giornale infine della Voce; Di Paolo infatti, da cartografo davvero esperto, tenta di leggere le mappe della vicenda umana e professionale del giornalista con l’occhio di chi quelle mappe le ha conosciute ictu oculi e non soltanto lette dal di fuori. Ecco allora un libro agile, vivo, mai appesantito da certa vuota biografia di genere; il saggio ha una struttura originale, i capitoli, anziché seguire un ordine cronologico, si ravvolgono come in una pellicola. Si inizia dal 2001, anno della morte di Montanelli ed anche momento di eventi fondativi e tragici per il nuovo millennio, sino alla sua nascita datata 1909. Quello che davvero sorprende, è che Di Paolo riesce a fotografare la vicenda di Montanelli con le lenti particolari dell’amicizia capaci di dare una profondità aggiunta al libro. Continua a leggere
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Milo De Angelis, “Incontri e agguati”
Oggi, 6 giugno 2015, in occasione del compleanno di Milo De Angelis, pubblico, per gentile concessione dell’autore e dell’editore, una poesia tratta dall’ultima raccolta di versi del poeta milanese, “Incontri e agguati”, uscita pochi giorni fa con Mondadori.
Una raccolta bellissima, quella di De Angelis, che nella lettura, a tratti, mi ha fatto risuonare nella testa la voce dell’ Also sprach Zarathustra, (Così parlò Zaratustra), di Friedrich Nietzsche là dove il filosofo scriveva: “Amo quelli che non sanno vivere che per sparire, perché sono coloro appunto che vanno di là.”
In tutta la poesia di De Angelis, l’ultimo uomo sta nelle vene di un buio primitivo, in “un pericoloso andare di là, un pericoloso essere in cammino, un pericoloso guardare indietro”.
(di Luigia Sorrentino)
Paolo Bonfiglio
“Mi piace l’idea di una poesia che non sia solo parole che vanno a capo ogni tanto. E la rima non è un obbligo ma soprattutto non è un difetto. Apparentemente la poesia ci circonda nascosta, almeno secondo le statistiche sui milioni di italiani poeti. Ma la poesia sta più negli occhi di chi legge. Meglio tentare un volo fuori della spontaneità informale, per non confondere l’ispirazione con il conato. Maneggiando le fatiche di tutti con sequenze di suoni, mischiando rimandi alti e incoercibili realtà. Sapendo che la vera epica è la nostra quotidiana.”
di Paolo Bonfiglio Continua a leggere
Salvatore Sblando, “Due granelli nella clessidra”
Nello scaffale, Salvatore Sblando
“Due granelli nella clessidra”
a cura di Luigia Sorrentino
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Devo ringraziare tutti coloro che mi inviano i loro libri di poesie – di poesia mi inondano – come questo “Due granelli nella clessidra” che mi arriva con il nome di un nuovo giovane poeta, Salvatore Sblando. Dirvi grazie, è davvero poco, meritate molto, molto di più, ma faccio quel che posso per far ascoltare la vostra voce. Mi dà conforto, sentire che una parte di questa nostra Italia è contaminata dalla poesia: alla poesia chiede, alla poesia dà. Mi consola sapere che c’è chi, come Salvatore, si interroga sul destino del mondo, e interroga il tempo – il nostro tempo qui – e lo fa con amore per la vita, seppure nella consapevolezza della nostra imperfezione. Continua a leggere
La vostra voce, Lettere dalla crisi n.4
La vostra voce
a cura di Luigia Sorrentino
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Chi ha cancellato il romanzo popolare!
Quando ho letto dell’iniziativa “La vostra voce” mi sono detta: ecco la possibilità di poter dire il vero. Perché il problema è che sui giornali, nelle televisioni e sui media in genere si parla delle questioni “governative” o per dirla con parole popolari “di cose alte” mentre di quanto succede nelle case degli italiani, del popolo, non se ne sa niente, o meglio non se ne parla per niente. E mi chiedo se non sia stata messa in atto una operazione letteraria che ci ha riportato Continua a leggere