Elio Pecora, per Andrea Zanzotto

Elio Pecora, per Andrea Zanzotto

Ci si può perdere e sperdere nelle sue poesie, come accade a chi si spinge oltre il limitare di un bosco e sente di uscire dalla propria mente e dal proprio corpo: per lasciarsi in un tempo che non ha ore né giorni e non gli appartiene. Una perdita che è un incantamento. Un trovarsi nella misura dello sterpo, della foglia. Tornare acqua, vento, nuvola.

Accadeva altrettanto nella persona: la voce leggera, cantante, lo sguardo gentile, a momenti ironico. Da quali reami sconfinati di verità e di stagioni veniva quel suo “petel”: balbettio e mancamento, cenno e viatico inconsolato?
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Valerio Magrelli su Andrea Zanzotto

“La caratteristica più notevole di Andrea Zanzotto è stata la sua straordinaria capacità di connettere aperture verso ricerche psicanalitiche, specie di area francese, da un lato, e il suo totale radicamento nel territorio, dall’altro – spiega Valerio Magrelli. “Pensieri, intuizioni desunte da Heidegger o Lacan sono da lui immesse nella riflessione sulla sua terra, sul luogo, sugli orizzonti entro cui sorge la sua lingua. E’ da questo che nasceva la sua attenzione all’ambiente, che lo ha portato anche a impegnarsi più volte in senso ecologista, ma che si univa poi alla ricerca di strade diverse, coll’uso del dialetto, della lallazione infantile e altre sperimentazioni. Sono le due polarità che lo fanno grande e assieme lo rendono tanto difficile”.

A questo “vorrei aggiungere – dice sempre Magrelli – le sue pagine come critico, che ha scritto cose finissime su Antonin Artaud e Henri Michaux, per esempio, sempre attento alla contemporaneità, facendo attraversare tutto dalla sua personalissima ironia sorniona, affabilissima”.

Maurizio Cucchi su Andrea Zanzotto

Il poeta Maurizio Cucchi in Cronache di poesia del Novecento (Gaffi, 2010) riprende un suo saggio su Andrea Zanzotto uscito su Paragone, n.300 nel febbraio del 1975.

Pubblico qui il testo integrale del saggio. A rileggerlo infatti, si potrà comprendere – a 36 anni  da quella prima pubblicazione -ancor di più (e meglio) il valore letterario di un grandissimo poeta del Novecento: Andrea Zanzotto.

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Andrea Zanzotto

di Maurizio Cucchi

Muta gradualmente, agli occhi di chi abbia qualche dimestichezza con i libri di Zanzotto, certo suo discostarsi insistito, quasi programmatico, a volte dispettoso e ironico dal centro del discorso. Cade, o svanisce progressivamente, quella maschera in parte ingannevole del divagante e dell’incongruente o dello sperimentale a tutti i costi. Ne deriva che il carattere ‘anarchico’ di questo lavoro, la sua foga e la sua ansia di ‘effrazione’, si presentino più che altro come aspetto esterno ma necessario; quasi il sintomo più evidente di quell’impossibilità di portare a coagulazione serie disparate di frammenti, di schegge proiettati nelle più varie direzioni. Continua a leggere

E’ morto il poeta Andrea Zanzotto

Un grande lutto colpisce la comunità dei poeti. E’ appena arrivata in redazione la notizia della morte del poeta Andrea Zanzotto. Aveva compiuto novant’anni il 10 ottobre scorso. Da pochi giorni era stato ricoverato all’ospedale di Conegliano Veneto per complicazioni cardiache.  L’autore dei ‘Fosfeni’ aveva compiuto 90 anni lo scorso 10 ottobre. Il poeta, candidato da molti anni al premio Nobel per la Letteratura, è spirato alle prime luci dell’alba. Zanzotto era nato il 10 ottobre 1921 a Pieve di Soligo.  La sua straordinaria voce ci macherà moltissimo. A sua moglie e ai figli il più vivo cordoglio da tutta la redazione di Rainews.

“Che cosa si capisce della vita dopo 90 anni? Niente”. Così aveva detto Zanzotto in un’intervista al Tg3 del Veneto il 10 ottobre scorso, giorno del novantesimo compleanno, che aveva trascorso nella sua casa di Pieve di Soligo, sulle colline trevigiane. “Cosa vuole che si capisca in 90 anni ? – aveva aggiunto – Per dire parole che valgano la pena bisognerebbe almeno averne 900 di anni…”.

Un ricordo di Andrea Zanzotto, nel servizio di Luigia Sorrentino realizzato oggi, 18 ottobre 2011 per Rainews.
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2011/10/zanzotto-sorrentino.mp4

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‘Aulentissima’ Elio Pecora e Roberto Deidier

Si intitola “Aulentissima – Nuovi linguaggi per una nazione nuova – Capitolo primo: La poesia”, la rassegna ideata dal Ctrs Circuito Teatrale Regionale Siciliano che dal 21 ottobre al 20 novembre 2011 si svolgerà ad Alcamo con il patrocinio della presidenza del consiglio dei ministri e dell’assessorato regionale ai beni culturali e all’identità siciliana.

Laboratori per le scuole di tutti i gradi e per chi ama la poesia, incontri con gli autori e gli editori. La prima edizione di Aulentissima – presentata ai giornalisti dall’assessore regionale ai beni culturali e all’identità siciliana, Sebastiano Missineo e dal sindaco di Alcamo, Giacomo Scala – è articolata in cinque sezioni: verso il verso, versi parlati, versi recitati, versi scritti, diversi versi”.

I laboratori saranno tenuti da due tra i più rappresentativi poeti contemporanei, nonché studiosi della poesia del Novecento: Elio Pecora e Roberto Deidier (nelle foto).