Yves Bonnefoy, Video-intervista “Il poeta del sogno notturno”

Yves Bonnefoy, “Il poeta del sogno notturno”
a cura di Luigia Sorrentino

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Il 27 ottobre del 2011 il poeta francese Yves Bonnefoy, candidato più volte al Premio Nobel per la Letteratura, una delle voci più importanti a livello mondiale, verrà premiato dalla Fondazione Premio Napoli con il Premio Speciale per la Letteratura Straniera per L’opera poetica pubblicata nel 2010 nei Meridiani Mondadori a cura di Fabio Scotto. Nella stessa giornata l’Università degli Studi di Napoli l’Orientale consegnerà a Yves Bonnefoy la Laurea Honoris Causa.

In omaggio a Yves Bonnefoy vi proponiamo la prima video-intervista realizzata per Rainews24 da Luigia Sorrentino “Yves Bonnefoy, Il poeta del sogno notturno” in occasione del festivaletteratura di Mantova, il 6 settembre del 2007.

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http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2011/09/bonnefoy.mp4

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Anna Achmatova – Anna Andreevna Gorenko

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Anna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Odessa, 11 giugno 1889 – Domodedovo  [Домодедово] – Mosca – 5 marzo 1966). Figlia di un ingegnere meccanico, studiò a Kiev e a Pietroburgo dove nel 1910 sposò il poeta Nikolaj Stepanovič Gumilëv che l’anno dopo il loro matrimonio fondò con la Achmatova e con Sergej Gorodeckij  fondò lo «Cech Poetov» (Corporazione dei poeti) da cui prese vita il movimento acmeista. In quegli anni la Achmatova andò spesso a Parigi dove conobbe Amedeo Modigliani che la ritrasse in numerosi disegni.
Pochissime le raccolte pubblicate (Rosario nel 1014, Lo stormo bianco nel 1917, Piantaggine  nel 1920): nel 1921 Gumilëv, accusato di complotto  antibolscevico, venne fucilato e per Achmatova comincia un lungo periodo di duro ostracismo – diventerà molto difficile per lei pubblicare versi – dovuto anche al fatto che la sua poesia è ritenuta lontana dalla nuova realtà. Dopo l’arresto del figlio avuto da Gumilëv e la morte del secondo marito, scrisse Requiem, la stessa asciuttezza dei versi giovanili, la brevità essenziale. Con Requiem e con il successivo Poema senza eroe, scritto tra il 1940 e il 1942, ma rimaneggiato fino alla morte, Achmatova dà un esempio potente di coscienza della propria contemporaneità.

Achmatova rifiutò la scelta dell’esilio. Scrisse, anzi, versi di fiero rifiuto: «Con loro io non sto che la terra/abbandonarono ai nemici da straziare./ La rozza loro lusinga non intendo,/ non darò loro i miei canti».

(di Luigia Sorrentino)

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