Wislawa ….

Disattenzione

Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.

Ho svolto attività quotidiane
come se ciò fosse tutto il dovuto.

Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.

Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.

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Paolo Statuti e la traduzione della poesia

Paolo Statuti e la traduzione della poesia
a cura di Luigia Sorrentino

“Le mie prime traduzioni di poesia risalgono all’inizio degli anni Settanta, quando frequentavo la facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne (ramo slavo) all’Università di Roma. Un giorno chiesi all’assistente del mio professore Angelo Maria Ripellino, quale fosse secondo lui la migliore traduzione italiana del poema “I dodici” di Aleksandr Blok. Egli me ne indicò un paio ma poi, vista forse la mia faccia poco convinta, aggiunse con una velata punta d’ ironia: “Se queste versioni non la soddisfano, può sempre tradurselo da sé”. Accolsi senza indugio l’invito e il risultato fu una nuova versione del poema, che piacque subito e venne pubblicata dalla “Fiera Letteraria” (F.L. n. 18, 13.6.1971). Al poema di Blok hanno fatto seguito numerosi altri “tentativi” personali, a detta di molti pienamente riusciti. Tra i primi successi conseguiti in questo campo, mi piace ricordare l’antologia di poeti polacchi contemporanei, annessa alla “Guida alla moderna letteratura polacca” di Jerzy Pomianowski (Bulzoni Editore, Roma 1973), nella quale figurano 60 poesie di autori diversi nella mia versione. Continua a leggere

Scrittori ‘oscurati’, Taslima Nasreen

Dopo lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie, anche la bangladese Taslima Nasreen non sarà  presente al Salone del libro in corso in India a Kolcata (ex Calcutta). Fonti giornalistiche rivelano  che la scrittrice – come Rushdie – è stata ‘oscurata’ dai fondamentalisti islamici. La presentazione del suo ultimo libro è stata infatti cancellata dal programma della più importante rassegna letteraria indiana che quest’anno vede l’Italia come ospite d’onore.

Fonti locali, rivelano che l’opera intitolata “Nirbasan” (ndr. “Esilio”) avrebbe dovuto essere lanciata ieri alla 36esima edizione della Fiera internazionale in corso nella metropoli bengalese. Stando a quanto riferito dalla stessa fonte, la polizia ha vietato l’evento dopo una minaccia arrivata da un gruppo radicale islamico locale chiamato Milli Ittehad Parishad. In gesto di sfida gli editori hanno però tenuto la presentazione tra il pubblico davanti al loro stand provocando le proteste di alcuni fondamentalisti che si sono scontrati con i sostenitori della Nasreen. Continua a leggere

In memoria di te, Giovanna Sicari

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Giovanna Sicari, (Taranto 1954, Roma 2003) ha insegnato per dodici anni nel carcere di Rebibbia di Roma. Raccolte poetiche: “Viaggio clandestino”, Siena, Quaderni di Barbablù, Collettivo di poesia n. 1, 1984. “Decisioni”, Siena, Quaderni di Barbablù n. 30, 1986. “Ponte d’ingresso”, Roma, Rossi & Spera, 1988. “Sigillo”, Milano, Crocetti, 1989. “Non solo creato” (con Milo De Angelis), Milano, Crocetti, 1990. “Uno stadio del respiro”, Milano, Scheiwiller, 1995. “Nudo e misero trionfi l’umano”, Roma, Empirìa, 1998. “Roma della vigilia”, Roma, Il Labirinto, 1999. “Epoca immobile”, Milano, Jaca Book, 2004.

Addio alla Szymborska, la ‘Mozart’ della poesia

Addio a Wislawa
a cura di Luigia Sorrentino

Si è spenta Wislawa Szymborska, una voce unanimamente riconosciuta tra le più significative nel panorama della letteratura mondiale del secondo Novecento.

La notizia della sua morte ha cominciato a circolare su facebook e su altri social network, intorno alle 22:00 del 1 febbraio 2012,  per poi essere confermata dall’Istituto polacco di Roma e dall’agenzia Ansa alle 22:13:51.
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Con non poca commozione riperendo questa sua riflessione sulla poesia: “Il poeta oggi è spesso scettico e diffidente… malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta – quasi se ne vergognasse: nella nostra epoca chiassosa è molto più facile riconoscere i propri difetti, perché sono visibili. Molto più difficile riconoscere le qualità, finché esse sono tenute nascoste.”
Wislawa Szymborska 
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