Premio Strega 2012, vince Alessandro Piperno

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Non è Emanuele Trevi il vincitore del Premio Strega 2012 come tutti si aspettavano, editori compresi, ma Alessandro Piperno. Lo scarto tra i due finalisti è stato davvero minimo, solo due voti: 126 di Piperno contro i 124 di Trevi. Dunque è  Alessandro Piperno ad aggiudicarsi la sessantaseiesima edizione del Premio Strega con il romanzo edito da Mondadori: “Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi”. Ma, quando lo scarto dei voti è così minimo, si potrebbe dire che in realtà i vincitori sono due. Continua a leggere

Caravaggio, i cento disegni ritrovati

Nel tardo pomeriggio del 5 luglio 2012 è stata annunciata a Milano l’attribuzione a Caravaggio – da parte degli storici dell’arte Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli – di un centinaio di disegni e alcuni dipinti, che l’artista avrebbe realizzato da giovane quando era a bottega dal pittore Simone Peterzano.Scettico il commento del direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, pubblicato dall’Osservatore Romano: “Quei fogli – nota – erano stati visti e studiati da illustri specialisti di pittura caravaggesca e di arte lombarda quali Maria Teresa Fiorio, Giulio Bora, Mina Gregori, Maurizio Calvesi.

Nessuno – sottolinea – aveva pensato di dare a quel fondo grafico una paternità diversa da ciò che la tradizione attributiva e la storia collezionistica sembravano giustificare: Simone Peterzano quindi, insieme ad eventuali esercitazioni accademiche di suoi allievi. Continua a leggere

Presentazione, “L’altra vita delle parole”

Martedì 10 luglio 2012 presentazione a Roma di “L’altra vita delle parole”, di Silvano Trevisani,  Edizioni Nemapress, 2012 (euro 15,00).
L’appuntamento è alle 17:30  alla Libreria Vaticana, Via della Propaganda, 4 (Piazza di Spagna).
Introduce Neria De Giovanni, con Plinio Perilli. Sarà presente l’autore. Letture di Barbara Amodio.

“La poesia è stata da sempre il mio modo di interagire con la realtà”, dichiara Silvano Trevisani, “per questo la vivo con intensa drammaticità. Ogni poesia ‘chiusa’ è un parto e mi toglie un po’ di vita, quindi mi crea sofferenza, anche nel piacere assoluto di comporre. La poesia è in tutti ma solo alcuni sono in grado di darle forma. Non si scrive poesia “a caldo”, dopo forti emozioni e gravi sofferenze perché essa è gelosa e sensibile e ne viene turbata così come lo siamo noi che, in quei momenti non siamo noi stessi. Solo “dopo” aver digerito la vita si può capire se nasce o rimane in noi qualcosa che valga la pena esprimere. Continua a leggere