Salman Rushdie presenta la sua autobiografia a Berlino

La libertà di espressione sopra tutto, ma un conto sono gli attacchi verbali e un altro alle persone: a sottolinearlo è lo scrittore Sulman Rushdie, prima vittima, con la Fatwa emessa contro di lui dal regime iraniano nel 1989 per il romanzo I Versetti Satanici, di una lunga dinastia di ‘eretici’ occidentali messi all’indice dall’Islam, e pretesto per una scia di attentati, omicidi e violenze come quelle scatenate ora dal film su Maometto The innocence of Muslims.

“Anche il Papa viene preso in giro tutti i giorni ma non si vedono cattolici fare attentati per il mondo”, dice. In un incontro a Berlino dall’Editore Berteslmann per l’uscita del suo ultimo libro – presente il gotha dell’editoria tedesca incluso il direttore per la cultura della Frankfurter Allgemeine Zeitung, Frank Schirrmacher (nella foto sotto) – Rushdie, rispondendo ai giornalisti, respinge il termine islamofobia: “non amo questa parola, tutto è legittimo”, la critica, la satira ma non la violenza. “Bisogna distinguere gli attacchi alle idee dagli attacchi alle persone”. Continua a leggere

Sarajevo, vent’anni dopo

Vent’anni fa, Sarajevo era sotto assedio. Il più lungo della storia contemporanea, ma anche, drammatico laboratorio dei conflitti etnici e dei fondamentalismi che segneranno il Terzo Millennio.

A Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura promuove una serata di poesia e teatro dedicata appunto a Sarajevo. Nella Sala del Maggior Consiglio, il 2 ottobre 2012 alle 20.45, Silvio Ferrari, scrittore e traduttore di alcuni dei maggiori autori e poeti di lingua slava, introduce l’iniziativa. (Nella foto, la sede del parlamento della Bosnia Erzegovina che brucia dopo essere stata colpita dalle bombe dei serbo-bosniaci).

Successivamente Piero del Giudice, giornalista e scrittore (inviato a Sarajevo durante i giorni dell’assedio) dialoga con l’autore Dzevad Karahasan per presentare il suo libro Il centro del mondo. Moni Ovadia legge alcuni brani di poeti che vissero le tragiche vicende dell’assedio e infine viene messa in scena – da Ars Creazione e Spettacolo Teatro Sociale di Mantova – la piece A Zvornik ho lasciato il mio cuore di Abdulah Sidran. Continua a leggere

Liliana Zinetti “Improvviso il mare”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Liliana Zinetti. Improvviso il mare
L’Arcolaio Edizioni 2012.

di Nadia Agustoni

Testi severi e controllati, ma di un dolore vivissimo, questi dell’ultima raccolta di Liliana Zinetti “Improvviso il mare” L’Arcolaio 2012, con interventi di Vincenzo Guarracino e Gabrio Vitali. Dopo la prova de “I Cipressi di Van Gogh” 2011 la voce di Zinetti è ancora più nitida e di una sincerità così insolita e composta che ci lascia per un attimo sgomenti. Sorprende lo scavo dei testi, a mio parere si sente in alcuni l’influsso di un poeta come Mario Benedetti, ed è anche questo testimonianza di una predilezione che si fa ricerca e si mette in gioco senza complessi. Filo conduttore è una distruzione avvenuta, che porta sommessamente ad esporre il proprio intimo nel suo nucleo meno difeso. Continua a leggere