Alberto Pellegatta, “L’ombra della salute”

 
Pellegatta_cover[1]“Un mistero sconcio, meraviglioso”. Sette poesie di Alberto Pellegatta da L’ombra della salute  (Mondadori 2011)

 di Chiara De Luca

La poesia di Alberto Pellegatta è dura, scabra, lavorata all’essenziale, sgrezzata e affilata come la lama di un coltello che taglia e scrive “non per riscatto / ma per vendetta”, che incide parole senza lamento, grida da ferite asciutte che non sanguinano più ma bruciano ancora dentro, come la nascita, e come la rinascita da una morte vissuta giorno per giorno. Il poeta si aggira senza paura tra lo sporco, il rumore, la marcescenza, il contagio del male che si propaga strisciando ai nostri piedi e ci corrompe. Per vederlo e difendersene, il poeta abbassa gli occhi, insinua lo sguardo nelle pieghe del terreno, tra le infiltrazioni, negli interstizi, setacciando l’oscurità. Il suo sguardo si radica perciò nel terreno del presente che calpestiamo, lo penetra fino al centro, fino al cuore pulsante, senza attendere un oltre o un altrove, senza speranza se non quella di esistere, ora, su questo sordido suolo, in virtù del mistero “sconcio” e meraviglioso” che ci tiene. Continua a leggere

Gabriel Garcia Marquez, l’addio

 

gabriel_garcia_marquez_fullblock-300x216Si terranno lunedì 21 aprile 2014 a Città del Messico, sua terra d’adozione da oltre trent’anni, i funerali del grande scrittore colombiano, Gabriel Garcia Marquez, che si è spento ieri, all’età di 87 anni, dopo una lunga malattia. Lo scrittore, Premio Nobel per la Letteratura nel 1982, era stato ricoverato in ospedale il 31 marzo scorso per un’infezione polmonare e all’apparato urinario. Dopo una settimana di ricovero i medici gli avevano permesso di tornare a casa, anche se in condizioni precarie. Decretati in Colombia tre giorni di lutto nazionale. E’ il cittadino che ha portato più in alto il nome della sua patria. Continua a leggere

“Poeti da riscoprire”, Elsa Morante

Elsa Morante 2Progetto editoriale ideato e curato da Fabrizio Fantoni con la collaborazione di Luigia Sorrentino
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L’alibi della musica nella poesia di Elsa Morante

di Siriana Sgavicchia

Elsa Morante è autrice su cui non si discute in quanto a rilevanza nel panorama del romanzo italiano del novecento. Menzogna e sortilegio (1948), L’isola di Arturo (1957), La Storia (1974), Aracoeli (1982) sono, in modo diverso, opere di straordinaria potenza espressiva. Il romanzo d’esordio inventa a partire da una clausura un intreccio articolato di immaginarie avventure, proprio come Cervantes nel capolavoro del Don Chisciotte; L’isola di Arturo inscena il mito festoso e insieme tragico dell’eden; la vicenda di Ida e Useppe riscrive la Storia all’insegna dell’utopia a partire dal microcosmo di una madre e di un figlio; Aracoeli pone in primo piano il dramma della scoperta di una accecante verità senza possibilità di catarsi. In tutti i casi la forza della scrittura di Morante è soprattutto nell’invenzione dei personaggi, i suoi sono inconfondibili e indimenticabili: Elisa, Arturo, Ida, Manuel, le loro storie, sono miti moderni. Per questo Elsa Morante è più vicina ai lettori di altri autori italiani suoi contemporanei, per i suoi personaggi. Continua a leggere

I dodici libri del Premio Strega 2014

 

stregaAppuntamento

Il Comitato direttivo del Premio Strega, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci in collaborazione con Liquore Strega, ha selezionato i dodici libri che si disputeranno la sessantottesima edizione tra i 27 presentati lo scorso 4 aprile dagli Amici della domenica:

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Simone di Biasio, “Assenti ingiustificati”

copertina-assenti-ingiustificati[1]Estratto della prefazione di Claudio Damiani

“Assenti ingiustificati” sono tutti, “siamo” tutti. Anche un giovane appena venuto, anche lui è assente ingiustificato. E ecco, allora, non c’è solo “la condizione giovanile oggi” in questo libro, o meglio c’è, ma c’è anche altro, c’è uno sguardo vero sul mondo, sull’uomo, su tutto, uno sguardo per giovani e meno giovani, per vecchi e per bambini.

“Si dovrebbe chiedere alle cose / Di cosa hanno bisogno per nominarsi meglio”. Simone comincia da un luogo inatteso, che spiazza: la lingua. Perché tutti hanno ricette per raddrizzare il mondo: si dovrebbe far questo, quest’altro, toglier questo, metter quest’altro…, tutti si riempiono la bocca… ma nessuno pensa alla lingua. Continua a leggere