Boris Abramovič Sluckij , “Il sesto cielo”

 

sluckijCon la scelta delle poesie di Boris Sluckij, Passigli editore ha inaugurato una sezione della collana di poesia interamente dedicata alla poesia russa del Novecento e contemporanea. Infatti, al di là degli autori più celebri del primo Novecento, alcuni pubblicati anche dalla Passigli Editori (Achmatova, Berberova, Blok, Esenin, Majakovskij, Mandel’stam…), la Russia ha espresso e continua a esprimere altri importanti poeti che per la maggior parte restano del tutto sconosciuti ai nostri lettori. Tra questi, Boris Sluckij, di cui qui si dà la prima antologia italiana. Un autore in cui solo a distanza di tempo si è compresa la vera grandezza e originalità, anche perché risulta di non facile definizione, diviso da una sorta di adesione alla storia sovietica del suo Paese e nello tempo profondamente critico verso quel regime, tanto che solo con la Perestrojka gorbaceviana, ebbe luogo una vera riscoperta dell’autore e di quella parte della sua opera rimasta fino a quel momento inedita.

Dal risvolto di copertina

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Da : Il sesto cielo e altre poesie di Boris Sluckij , a cura di Alessandro Niero, Passigli, 2013. Con testo russo a fronte. Continua a leggere

Adam Zagajewski vince il Premio Internazionale alla Carriera Cetonaverde Poesia anno 2015

Adam Zagajewski Premio speciale a Guido Ceronetti, Dina Basso, Luca Minola, Alessandro Pancotti, Giulia Rusconi, Laura Sergio, Francesco Maria Tipaldi, Menotti Lerro e Fabio Pante, Pasquale del giudice

Per il Premio Poesia Giovani, Sergio Costa vince il Premio Opera Inedita, mentre il vincitore della sezione Certame, Marco Corsi, è stato scelto tra otto giovani poeti che nella mattinata hanno scritto un componimento su un tema a sorpresa.

Da segnalare il dibattito dedicato al fenomeno dei blog letterari: “Poesia nei nuovi media, tra qualità e dilettantismo”.

 

Si sono tenute a Cetona (Siena) sabato 11 luglio le celebrazioni e le premiazioni della VI edizione del Premio Cetonaverde Poesia, uno dei massimi appuntamenti della Cultura, della Poesia e della Letteratura in Italia, nato dieci anni fa per volontà di Mariella Cerutti Marocco e sviluppato da Maurizio Cucchi.

Premio Speciale a Guido Ceronetti, straordinario protagonista della Letteratura italiana contemporanea.

Vincitore del Premio Internazionale alla Carriera è il poeta polacco Adam Zagajewski, scelto all’interno della terna composta dall’italiana Antonella Anedda, dal nordirlandese Paul Muldoon e dal vincitore. Ad attribuire i riconoscimenti la Giuria costituita da Maurizio Cucchi (Presidente), Mariella Cerutti Marocco, Arnaldo Colasanti, Giuseppe Conte, Giorgio Ficara, Antonio Riccardi, Mario Santagostini.
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Massimo Gezzi, “Il numero dei vivi”


Copertina2 (1)Massimo Gezzi
(Sant’Elpidio a Mare, 1976) ha pubblicato i libri di poesia Il mare a destra (Edizioni Atelier, 2004), L’attimo dopo (luca sossella editore, 2009, Premi Metauro e Marazza Giovani) e Il numero dei vivi (Donzelli Editore, 2015) più la plaquette trilingue In altre forme/En d’autres formes/In andere Formen, con traduzioni in francese di Mathilde Vischer e in tedesco di Jacqueline Aerne (Transeuropa, 2011). Ha curato l’edizione commentata del Diario del ’71 e del ’72 di Eugenio Montale (Mondadori, 2010) e l’Oscar Poesie 1975-2012 di Franco Buffoni (Mondadori, 2012). In Tra le pagine e il mondo (Italic Pequod, 2015) ha raccolto dieci anni di interviste ai poeti e recensioni a libri di poesia. Vive a Lugano, dove insegna italiano presso il Liceo 1.

 

ESTRATTI

da Il numero dei vivi, di Massimo Gezzi, Donzelli Editore, 2015 (euro 17,00)

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Gianni D’Elia, “Fiori del mare”

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Il “canzoniere adriatico” del poeta pesarese.

Una nuova raccolta molto diversa dai libri precedenti dell’autore, piú portata alla sonorità attraverso una ricerca di rime e assonanze. Non che l’indignazione politica sia dimenticata, ma dal tono generale sembra che il risentimento venga superato in una superiore meditazione.

Con i suoi versi Gianni D’Elia disegna i luoghi della costa marchigiana rielaborati fra il ricordo, il sogno e la storia. E l’idea di un “canzoniere adriatico”, anticipata ai tempi di “Notte privata” ma mai compiutamente realizzata prima d’ora. E la parafrasi baudelairiana del titolo non è un gioco gratuito, dato che l’aura della Riviera Adriatica, nella scrittura poetica di D’Elia, tende allo spleen.

La sonorità delle rime fa invece pensare a una riscoperta di Saba (anch’egli poeta adriatico) ma non alleggerisce la trama filosofica delle meditazioni, che sembrano in dialogo nel tempo con un altro marchigiano: Giacomo Leopardi.

Soprattutto nell’ultima parte del libro si addensano riflessioni in cui D’Elia sembra un mistico laico, che non ha certo rinnegato le radici politiche e pasoliniane della sua poesia, ma che le ha arricchite con l’approfondimento della tradizione poetica italiana e con l’esperienza di vita.

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Tiziano Broggiato, “Preparazione alla pioggia”

TIZIANO_BROGGIATOLa Parola come viaggio

Scheda critica di Francesco Napoli 

0. L’archetipo del viaggio è forma del pensiero dell’Essere: allo stesso tempo è la rappresentazione di tutte le tensioni – verso l’esterno, il futuro e il passato attraverso il viatico della memoria personale e collettiva – e la tormentosa ricerca dell’altro da sé e del dentro di sé. Il viaggio viene compendiato nel percorso che ogni individuo realizza nel continuo procedere del suo vivere. Non privo di fondamento, e di fascino, assimilare questa mozione archetipica alla dimensione lineare del tempo della vita che va dal movimento di piena energia dell’età adulta (ulteriore fascinazione associarvi l’élan vital così come codificata da Bergson agli inizi del Novecento) per giungere alla vecchiaia e poi alla morte nell’incontro dell’opposto (archetipo morte-rinascita).

L’ineluttabilità del viaggio del corpo nell’esistere va di pari passo con la propensione dell’uomo a viaggiare verso la scoperta e l’ignoto. Forte e autentica scintilla dell’intelligenza, la condizione del viaggiatore (il viandante o il nomade di tanta letteratura otto/novecento) spinge l’uomo per amore della conoscenza a uscire dalle sicurezze acquisite mirando a qualcosa che manca, o che si crede perduto, e alla necessità di mettersi a confronto con altre modalità dell’Essere. Continua a leggere