Omaggio poetico ad Amelia Rosselli a vent’anni dalla scomparsa

amelia_rosselli_ignaniAmelia Rosselli, nella foto di Dino Ignani

“Io sono come voi quel che non sapeste”

Lunedì 6 giugno 2016, alle 17.00, presso il foyer del Teatro Valle a Roma (Via del Teatro Valle, 21) la Federazione Unitaria Italiana Scrittori terrà un incontro-reading in ricordo di Amelia Rosselli, la più importante poetessa italiana del secondo Novecento. Continua a leggere

Giancarlo Consonni, “Filovia”

consonniLa nuova raccolta di poesie di Giancarlo Consonni inizia con un viaggio attraverso Milano sui mezzi pubblici. Si incontrano scene ed episodi minimi che tutti hanno vissuto, come quello di slittare di un posto sui sedili di legno per far sedere un nuovo arrivato, e «in silenzio ognuno | si prende | il caldo del vicino». Il contatto fisico con i passeggeri, le chiacchiere con i conducenti, il bambino che gioca a immaginare di guidare il tram, gli aspetti nascosti della città, un buon libro che ci fa sentire a casa nel mondo. È un preludio: il cerchio della filovia che abbraccia la città si allarga in altri cerchi, convocando sulla pagina, come in un sogno, paesaggi e figure, vicende personali e collettive, tempo della natura e tempo della storia. In un contrasto che si fa interrogazione, canto lieve e potente. Con uno stile decisamente lirico, spesso venato di ironia e plasmato da una cadenza aforistico-epigrammatica, Consonni fa intravvedere un’idea di esistenza in cui piccoli gesti sono carichi di naturalezza, di eleganza, di senso. Chiama a raccolta una comunità piú allargata, fatta di vivi e di morti; e di piante, fiori, uccelli, descritti con competenza da botanico e zoologo ma con la passione di un innamorato. La natura, modello di bellezza e moralità, si incontra con un’idea di convivenza civile. Continua a leggere

Galal-Mohamed Samir

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Samir Galal Mohamed ritratto da Tobia Ciabocchi (2015)

OPERE INEDITE
A CURA DI LUIGIA SORRENTINO

SAMIR GALAL MOHAMED è nato nelle Marche, in provincia di Pesaro e Urbino, nel 1989 da madre italiana e padre egiziano. Sue poesie sono apparse su riviste cartacee e online.

La sua silloge Fino a che sangue non separi compare nel «XII Quaderno di Poesia Italiana Contemporanea», edito da Marcos y Marcos (Milano, marzo 2015).
Scrive per il blog La Città Nuova del Corriere.it. Vive a Urbino.

 

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L’amore delicato raccontato da Andrea Gruccia

capelveneredi Daniele Campanari

Ai tempi in cui per fare una fotografia di gruppo si doveva chiedere l’aiuto a un passante, istruirlo rapidamente sui tasti da premere e fargli sapere che, nel caso servisse, esisteva il flash. Ai tempi in cui la parola “selfie” rimandava la memoria solo alla pompa del diesel perché costava di meno, alle manovre da compiere improvvisandosi benzinai per la propria automobile, ecco, a quei tempi là pochi immaginavano di fare l’amore in chat. O quantomeno non era un fatto di discussione pubblica.
Tra quei pochi, oggi, c’è Andrea Gruccia che esordisce in libreria con Capelvenere (Marco Saya Edizioni, 200 pp). Un po’ in prosa e un po’ in versi, sessanta e sessanta per non rendere torto ai conti pari della matematica. Insomma Gruccia (all’anagrafe Appendino)racconta storie come questa: “Quando in chat conosco Sabrina, mi dice subito che colleziona oggettistica anni settanta, e all’inizio non capivo che è interessata a me solo perché faccio parte di quei souvenir, e così, dopo nove anni di chatta mento, decidiamo di incontrarci”. Sarebbero gli anni settanta, appunto. Ma questa storia del virtuale e poi, eventualmente e chissà quanto tempo dopo è, come detto, discretamente attuale. Continua a leggere