Voglio ricordare Valentino come l’adolescente che a sette, otto anni guardavo ammirata a Villa Borghese. Già allora portava con sé il fascino della sua intraprendenza beffarda e l’autorevolezza di chi non vuole passare inosservato neppure agli occhi di un bambino. E anche allora aveva la leggerezza di chi, non credendo troppo nell’immaginazione o nelle favole, sa trovare il risvolto o la soluzione semplice delle cose con l’acutezza dell’intelligenza. Lo faceva, per esempio, quando formava le squadre per gli incontri di calcio o di guardie e ladri, deciso nell’affermare il suo ruolo di leader. Continua a leggere
Daily Archives: luglio 8, 2016
Sulla poesia di Valentino Zeichen
Ironico e bizzarro, funambolico e beffardo, Valentino Zeichen è noto ai lettori di poesia per il tono distaccato e impassibile, per quel suo “non prendersi sul serio” che ha caratterizzato, sin dagli esordi, gran parte della sua produzione poetica.
Tuttavia, se si analizza a fondo la sua opera, non si può fare a meno di notare la presenza di una vena assorta e malinconica che di tanto in tanto, quasi fosse un fiume carsico, emerge con sorprendente energia in componimenti quali “A Evelina mia madre” pubblicato nella raccolta “Metafisica Tascabile” del 1997: Continua a leggere
Mario Caligiuri, “Cyber Intelligence”
Nei prossimi anni sul nostro pianeta la popolazione virtuale sarà maggiore di quella reale e la rete sarà sempre più un campo di battaglia. L’aumento esponenziale delle connessioni imporrà ai poteri pubblici di approntare strumenti adeguati per coniugare due valori fondativi della convivenza democratica: la libertà e la sicurezza. In tale quadro la cyber intelligence è destinata a rappresentare uno strumento fondamentale. Definirla non è semplice, poiché in essa convivono due elementi che operano con logiche differenti: l’intelligenza, dote prettamente umana, necessaria per assumere decisioni, e lo spazio digitale, popolato da tecnologie sempre più pervasive.
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