Più libri più liberi: la nostra epoca in tempo reale

piu-libri-piu-liberiLa riflessione sul nostro tempo seguendo l’agenda dell’attualità scandisce anche quest’anno le giornate di Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria promossa e organizzata da AIE – Associazione Italiana Editori e in programma da mercoledì 7 a domenica 11 dicembre 2016 nella consueta sede del Palazzo dei Congressi all’EUR. La Fiera come da tradizione segue il filo di quel “tempo reale” in costante e rapidissimo mutamento che chiamiamo attualità e che libri e giornali inseguono per comprendere i cambiamenti della nostra epoca. Se ne discute fin dall’inaugurazione, con il grande romanziere e sceneggiatore anglo pakistano Hanif Kureishi che mercoledì 7 dicembre alle 11 sarà intervistato da Giorgio Zanchini sul tema Scrivere per essere indipendenti. Continua a leggere

Tomaso Kemeny, 107 incontri con la prosa e la poesia

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Tomaso Kemeny ph. Credits/Dino Ignani

I 107 incontri con la prosa e la poesia di Tomaso Kemeny (Edizioni del Verri, 2014, pp. 170) sono la rievocazione di altrettanti incontri con personaggi di sbalorditiva diversità, dal genuino, quando non bizzarro, stile di comportamento tanto da potere risultare modelli di vita in quest’epoca di narcisismo di massa. Continua a leggere

Fragile Body/Material Body

1All Venice Performance Art Week, l’evento straordinario con i pionieri della Body Art storica, quest’anno è dedicato alla precarietà del mondo e della vita. La performance art è quella particolare forma d’arte dove a differenza del teatro tutto è estemporaneo, effimero, reale: spesso si assiste ad azioni estreme con al centro il corpo nella sua accezione più vera e carnale per un linguaggio espressivo che non conosce compromessi tra vita e morte.
 Questo lo scenario estremo e coinvolgente di uno degli eventi artistici più attesi dell’anno. Continua a leggere

Vladimir D’Amora

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Vladimir D’Amora (ph. Luigia Sorrentino)

Siamo stati la foglia che raccoglie ogni goccia
di senso inapparente. La linea
che è una verticale
donata al pianto della
solitudine nei poemi dei vecchi
memori di belle quasi alate impressioni.
Ma abbiamo
perso.
Sullo scadere del secolo,
che durava quanto un fascio dei colori
instabile; e ci hanno anche proposto
di morire,
senza un dio.
E non abbiamo rifiutato.
Come la vita spietata e vetrale,
quale rivincita
una gioia come due spiccioli
smarriti al centro
nel parco
non più umano. Continua a leggere