Alfredo Pirri al Macro di Roma

di Silvana Lazzarino

Tra i più interessanti protagonisti della scena artistica contemporanea, ALFREDO PIRRI, attraverso la sua arte che guarda ad una nuova idea di spazio e movimento, a partire dalla rielaborazione del tempo entro cui recuperare legami tra passato e presente verso un possibile futuro, coinvolge e affascina per quei colori ed effetti di luci e riflessi generati da superfici specchianti. Nato a Cosenza nel 1957, attivo a Roma dove vive e lavora, nella sua opera, che contempla oltre alle arti visive, anche teatro, architettura e grafica, ha utilizzato diversi materiali come ad esempio gli specchi spesso frantumati a suggerire rappresentazioni deformate o elementi come l’acqua nel suo essere fonte di vita e di distruzione. Alla sua opera che esplora i possibili adattamenti della materia allo spazio e alle superfici, e che entra nei ritmi di una continuità espressiva tra pittura, teatro e installazione, è dedicata l’antologica ALFREDO PIRRI. I PESCI NON PORTANO FUCILI che si inaugura a Roma al MACRO Testaccio l’11 aprile 2017 alle ore 18.00. Continua a leggere

Hans Magnus Enzensberger, “Mausoleum”

TRENTASETTE BALLATE TRATTE DALLA STORIA DEL PROGRESSO
Traduzione di Vittoria Alliata

Enzensberger è autore poliedrico: saggista, pamphlettista, romanziere, scrittore per l’infanzia, memorialista. Però forse i suoi libri entrati piú vigorosamente fra i classici del Novecento sono quelli di poesia. E Mausoleum, uscito in Germania nel 1975, è una pietra miliare del suo itinerario poetico. È un libro costituito da trentasette ballate dedicate ad altrettanti personaggi che hanno fatto, come dice il sottotitolo, «la storia del progresso »: da Giovanni de’ Dondi che nel Trecento costruí l’orologio di Padova a un altro italiano, Ugo Cerletti, che sei secoli dopo inventò l’elettroshock. In mezzo: Campanella, Leibnitz, Linneo e tanti altri pensatori e scienziati.
Se già Leopardi diffidava delle «magnifiche sorti e progressive» del mondo, Enzensberger ha uno sguardo ancora piú perplesso sulla modernità. Per lui l’aspirazione al dominio totale della natura ha creato un modello destinato a portare l’umanità al disastro. E a volte ha forgiato un tipo di scienziato squilibrato, sadico, dai deliri onnipotenti, come quello della ballata dedicata a Lazzaro Spallanzani che si eccitava compiendo mostruosità sugli animali «a fini di studio».
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“Una stirpe incognita”, Studio sugli eteronimi di Fernando Pessoa

Fernando Pessoa

di Eleonora Rimolo

Come i rami invincibili di una quercia secolare, gli eteronimi di Fernando Pessoa, sue voci di dentro, si collocano al di sopra di un tronco imponente, che è la coscienza infinita del più grande poeta dell’area lusofona ̶   e non solo ̶   del Novecento. Continua a leggere

Daniele Campanari, “Corpo disumano”

Daniele Campanari

Dalla prefazione di Simona Baldelli

“[…] Le poesie di Daniele Campanari, in questa sua nuova opera CORPO DISUMANO, ci consegnano uno sguardo denso e disilluso su una realtà che è fatta di solitudine e dolore, attonito contenitore di vicende difficili da codificare.
Le parole sono disperatamente soggettive, scritte nella carne (nella realtà o nella finzione, poco importa, giacché sulla carta tutto diventa vero) e, proprio perché così credibilmente ancorate al suo essere, parlano all’orecchio di chiunque le ascolti, in virtù di quel desiderio di connessione, o tensione all’assoluto, cui ogni essere umano aspira. Continua a leggere