Questo volume di poesie inedite di Marco Tornar presenta una selezione dai materiali ritrovati in un faldone contenente 185 fogli sciolti (167 dattiloscritti, 16 stampati da computer e 2 completamente manoscritti) e un racconto di 37 pagine rilegate. Oltre a questo racconto, a tre altre brevi prose (di cui due allo stato di frammento) e ad alcuni abbozzi per una recensione del volume Luce frontale di Roberto Mussapi, si tratta esclusivamente di versi, molti dei quali recano in calce la data di composizione che ci permette di porre con sicurezza l’elaborazione di gran parte del materiale in un arco temporale che va dal dicembre del 1988 al febbraio del 2000¹; la presenza di un frammento della poesia Nei sogni ci sono confidenze eterne, pubblicata nell’estate 1985², ci lascia però supporre la presenza nel faldone anche di versi risalenti almeno fino a quella data.
In questi fogli si trovano poesie poi effettivamente pubblicate (ne La scelta o su riviste e volumi antologici), moltissime varianti, abbozzi, redazioni apparentemente definitive (o con alcune correzioni a penna) di poesie rimaste inedite, e anche (poche volte) testi recanti inequivocabili segni di rifiuto da parte dell’autore.
La giuria del Premio “Mauro Maconi”, composta dal Presidente, Maurizio Cucchi, Giuliana Nuvoli, Giorgio Prestinoni, Mario Santagostini, Giovanni Tesio e Valeria Poggi, ha votato all’unanimità il vincitore della Sez.A- Premio per l’opera poetica in lingua italiana edita nel periodo intercorrente tra il 1 gennaio 2017 e il 30 aprile 2018 che risulta essere:
Giancarlo Pontiggia – “Il moto delle cose”, Mondadori 2017.
La stessa giuria del Premio “Mauro Maconi”, ha votato all’unanimità il vincitore della Sez.B “Premio Giovani” che risulta essere:
Maria Borio per la raccolta “L’altro limite”, Lieto Colle/Pordenonelegge 2017
donami l’abilità di comporre lunghe frasi, la cui linea è la linea del respiro, sospesa come i ponti, come l’arcobaleno, come l’alfa e l’omega dell’oceano
Signore, donami la forza e la destrezza di quelli che costruiscono lunghe frasi, ramificate come una quercia, spaziose come un’ampia valle, perché vi entrino mondi, ossature di mondi, mondi di sogno
e anche perché le frasi principali dominino sicure sulle subordinate, e controllino la loro corsa complicata, ma espressiva, che persistano impassibili come un basso continuo sugli elementi in moto, che li attirino, come attira gli elementi la forza delle invisibili leggi gravitazionali
prego allora per frasi lunghe, frasi modellate con fatica, estese così che in ognuna si trovi il riflesso speculare di una cattedrale, un grande oratorio, un trittico
e anche animali poderosi e piccoli, stazioni ferroviarie, un cuore pieno di rimpianto, abissi rocciosi e il solco dei destini nella mano
Nell’ambito dell’undicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, si inaugura mercoledì 13 giugno (ore 19) QUI, sezione Letteratura, dedicata alla poesia. Il progetto, a cura di Silvio Perrella, prevede incontri letterari, performance, proiezioni di film, antologie fatte qui di versi e musica, che animeranno le serate napoletane nella suggestiva Villa Pignatelli, trasformata dal 13 al 23 giugno in una vera e propria Casa della Poesia, e che ospiterà, inoltre, come nella scorsa edizione, anche una libreria dedicata esclusivamente all’argomento.
“ QUI, lo si dice e mentre lo si dice si muove il corpo — sottolinea il curatore Silvio Perrella — con un dito s’indica un luogo. Qui, eccoci, siamo qui, per il secondo anno, a Villa Pignatelli. Qui con i poeti e la poesia. Qui insieme a chi ascolta e guarda e si emoziona e ragiona. Si parla e si tocca insieme. Ed ecco qui, a Villa Pignatelli, i poeti. Sia quelli alfabetici sia quelli sonori e visivi. E sia gli antologizzatori che apriranno con le loro scelte le serate. Qui è un punto, un luogo circoscritto, uno scorcio. Da qui si emigra nell’altrove. Nell’altrove del rimuginio immaginativo. La voce dice qui e la mano si muove e un dito indica una porzione di spazio. Qui, proprio qui: accomodatevi”.
Nella neoclassica villa di Chiaia, il programma propone mercoledì 13 giugno alle ore 19.00, “La poesia cambia la vita”, un omaggio a due grandi poeti del Novecento: Vittorio Bodini, che ha attraversato tutte le avventure artistiche del secolo scorso e Carlo Betocchi, considerato una sorta di guida morale tra i poeti ermetici.
A dare voce ai loro versi, saranno Edoardo Winspeare e Celeste Casciaro. Seguirà la proiezione del film “La vita in comune” di Edoardo Winspeare, che racconta di un piccolo paese del Sud, dove un sindaco si sente inadeguato al suo ruolo. A salvarlo sarà l’amore per la poesia e la passione per le sue lezioni di letteratura ai detenuti.
La rassegna prosegue il 14 giugno, sempre alle ore 19.00, con Un’antologia fatta qui curata da Daniela Marcheschi, a seguire, Nanni Cagnone in “Dites-moi, Monsieur Bovary”, in cui il poeta ligure risale per giustapposizioni poetiche la via dei ricordi che dal passato biografico, rievocato in terza persona, lo riporta al presente, anche cronachistico.
A chiudere la serata, il film Andrea Zanzotto di Carlo Mazzacurati e Marco Paolini, che sarà introdotto da Marina Zangirolami Mazzacurati.
Venerdì 15 giugno, gli ospiti di Villa Pignatelli incontrano, invece, i versi di Chandra Livia Candiani, poetessa e traduttrice, la cui scrittura è come una preghiera, che insegue gli elementi primi della vita, come la pioggia o la sete. Qui è in programma anche un intervento di Maria Pia De Vito con The circle game, un brano in omaggio a Demetrio Stratos.
In seguito tra i protagonisti della sezione si segnalano ancora i poeti Maria Attanasio, Umberto Fiori, Vivian Lamarque, Patrizia Cavalli, Adam Zagajewski, Durs Grünbein e gli incontri ed i reading poetici di Alessandro Achilli , Claudio Di Palma, Eugenio Lucrezi e Milo De Angelis, Caterina Pontrandolfo, Daniele Piccini, Paolo Febbraro, Gianluigi Gherzi e Giuseppe Semeraro.
Il 19 giugno è in programma Il canto degli animali in cui lo scrittore e critico musicale Paolo Isotta, in scena anche Peppe Barra, mette in relazione la natura umana e quella degli esseri ritenuti inferiori, tracciando una linea che unisce le due nature attraverso l’arte e la musica. A chiudere la sezione, sabato 23 giugno Massimiliano Gallo legge il poeta bosniaco Izet Sarajlic e il turco Nazim Hikmet, accompagnato dalle musiche di Lautari din Rosiori. Il costo del biglietto è di 5 euro e consente l’ingresso a Villa Pignatelli. INFO: biglietteria@napoliteatrofestival.it www.napoliteatrofestival.it Continua a leggere