Il bacio nella poesia e nell’arte

Un libro d’amore mai pubblicato, un libro sui baci nella poesia e nell’arte per San Valentino. Si tratta di una selezione di poesie con immagini di baci d’amore, baci proibiti, legittimi e illegittimi, baci d’affetto, senza dimenticare i baci di tradimento, scelti  da Alessandro Barbaglia, scrittore e libraio.

Fra gli autori antologizzati Neruda, Valduga, Heine, Rostand, Szymborska… ma l’elenco continua.

CAIO VALERIO CATULLO
Dammi mille baci

Viviamo, o mia Lesbia, e amiamoci,
e le dicerie dei vecchi severi
consideriamole tutte di valore pari a un soldo.
I soli possono tramontare e risorgere;
noi, quando una buona volta finirà questa breve luce,
dobbiamo dormire un’unica notte eterna.
Dammi mille baci, poi cento,
poi ancora mille, poi di nuovo cento,
poi senza smettere altri mille, poi cento;
poi, quando ce ne saremo dati molte migliaia,
li confonderemo anzi no, per non sapere (il loro numero)
e perché nessun malvagio ci possa guardare male,
sapendo che ci siamo dati tanti baci. Continua a leggere

Tiziano Fratus, un bosco in versi

La poesia

La poesia è quasi una preghiera. Come scriveva la teologa ed eremita Adriana Zarri la vera preghiera è «quel nostro silenzio stupefatto» ed è proprio da questo silenzio stupefatto che nascono le liriche meditative di Tiziano Fratus, Poesie creaturali, ovvero composizioni selvatiche, animate, agitanti, che non ne vogliono sapere di smettere di crescere. La musa prima di Fratus, per così dire la sua “prima radice”, è la natura, sono i boschi, gli alberi, che qui vengono scandagliati a fondo, sfiorando la dimensione dell’atomo e rinnovando la visita a quel continente “compreso fra la carta e la corteccia” di cui spesso l’autore parla in pubblico. Ma la scrittura non si esaurisce nella contemplazione: genera altri filoni, altre vene, alimenta una costellazione di esistenze composta di voci, corpi, anime, incontri, visioni, tutto un mondo scritto, poiché una poesia “ben temperata” indaga la distanza, il margine che esiste fra la condizione dell’animale e l’essere umano che si diventa e si perfeziona nel comporsi del tempo. Poesie creaturali si offre al lettore secondo uno stile personale, “a geometria foliare”, una maniera armoniosa di disegnare lo spazio destinato ai quadri che compongono un vero e proprio “bosco in versi” miniato.

AVVERTENZA AI NATURALISTI

Chi apre
questo libro
rischia grosso:
dai piedi potrebbero
spuntare radici, dalle mani
fronde di carpino o corbezzolo.
Potrebbe incontrare se stesso, in un
sogno, o svegliarsi con l’obbligo di discernere
fra opportunità e verità, a proprio svantaggio.
La natura non ha nulla di buono,
essa opera e distribuisce, si
rinnova nel sangue dei
vinti. Siamo nervi e
sentimenti che un
soffio leggero può
confondere, o l’ombra di
una nube nascondere. La natura
umana non è la roccia, è il fruscio
del volo d’un cardellino Continua a leggere