L’immortalità di Jorge Luis Borges

Jorge Luis Borges a 21 anni

CRONACA DI SOGNI

COMMENTO DI BIANCA SORRENTINO

A un labirinto intricato o una biblioteca scrigno di misteri assomiglia il mondo di Jorge Luis Borges: l’immaginario di cui si nutre il poeta rivela ai suoi lettori le ambiguità che si celano dietro l’apparenza illusoria del reale. Nell’istante stesso in cui sgretola le certezze, tuttavia, la sua poetica – quella del doppio, dello specchio, della maschera – apre inediti scenari di possibilità («mi aspetta illimitato l’universo»). Lettore instancabile e dalla leggendaria memoria, lo scrittore argentino dà alla luce un’opera multiforme, impastata della più nobile tradizione letteraria europea e capace di testimoniarne la potente e inesauribile vitalità. Le imprese di Don Chisciotte, le gesta eroiche di Beowulf e la tragedia di Edipo sono costellazioni che illuminano di senso la ricerca di Borges e, in un afflato di creatività, riconnettono la sua stanca storia a una forma vasta e immortale.

LETTORI

Di quell’hidalgo di citrina e secca
pelle e d’eroico affanno si ritiene
che, in perpetua vigilia d’avventura,
non sia mai uscito dalla biblioteca.
La cronaca precisa che racconta
imprese e tragicomiche bravate
fu sognata da lui, non da Cervantes,
e altro non è che cronaca di sogni.
Uguale è la mia sorte. Anch’io ho sepolto
qualcosa d’essenziale e inestinguibile
in quella biblioteca del passato
dove lessi la storia dell’hidalgo.
Volta le lente pagine un bambino
e grave sogna vaghe cose ignote.
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