Si è spento, stroncato da una malattia, il giornalista Stefano Campagna. Nato a Roma il 21 novembre 1962, laureato in Scienze Politiche e giornalista professionista, Campagna ha lavorato in Rai dal 1997, inizialmente al Tg2 e poi al Tg1, dove, sotto la direzione di Clemente Mimun, era diventato conduttore dell’edizione mattutina; ha anche condotto lo spazio meteo del Tg1. Nell’edizione 2012 è stato tra i concorrenti dello show televisivo ‘Ballando con le stelle’ di Rai1. Nel 2007 aveva dichiarato in una intervista di essere gay diventando il primo telegiornalista a fare coming out. In una intervista su un sito dedicato ai giornalisti aveva detto: “Io non sono “dichiarato”, sono una persona che lavora e che non ha nulla da nascondere. Quella che i benpensanti chiamano ostentazione per me è vita. Mi stupisce che la cosa stupisca. E spero che smetta di stupire – aveva detto. – È stata una grande conquista per me poter approdare alla conduzione del Tg1 e voglio sperare che con questo si possa lanciare un messaggio forte a tutti gli omosessuali che vivono la loro condizione quasi con vergogna, nascondendosi”. (Immagine di Virginia Farneti / LaPresse)
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Premio Strega: classico contemporaneo

Dopo Melania G. Mazzucco, Domenico Starnone e Walter Siti, sarà Alessandro Barbero, Premio Strega nel 1996 con “Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo” (Mondadori), ad incontrare il pubblico della seconda edizione della rassegna Premio Strega: classico contemporaneo, il ciclo di incontri presentato dalla Fondazione Bellonci con la Fondazione Musica per Roma.
Un’occasione per riscoprire alcuni capolavori letterari del Novecento e per celebrare la continuità storica del Premio che più di ogni altro dal Dopoguerra a oggi ha contribuito a creare un pubblico di lettori per la narrativa. Continua a leggere
Il Salone del Libro di Torino
Appuntamento
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Dall’8 al 12 maggio 2014.
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Quattro padiglioni, 51 mila metri quadri di superficie, 27 sale convegni, mille e 200 editori, previsti oltre 300 mila visitatori in cinque giorni.
Il Salone Internazionale del Libro di Torino è la più grande manifestazione d’Italia dedicata all’editoria, alla lettura e alla cultura, e fra le più importanti in Europa.
L’appuntamento si rinnova ogni anno a maggio nei quattro padiglioni di Lingotto Fiere, un capolavoro di archeologia industriale, il celebre stabilimento Fiat con la rampa elicoidale e la pista sul tetto. Disegnato fra il 1915 e il 1922 e ammirato da Le Corbusier, dal 1985 il complesso è stato trasformato da Renzo Piano in centro espositivo, congressuale e commerciale. Continua a leggere
L’addio a Vasco Navarro da Graça Moura
Lo scrittore portoghese Vasco Navarro da Graça Moura, intellettuale di spicco della scena culturale lusitana, è morto il 27 aprile 2014 in un ospedale di Lisbona all’età di 72 anni dopo una lunga malattia.
Autore poliedrico, poeta e narratore, Graça Moura ha curato traduzione portoghese della “Vita Nova” e della “Divina Commedia” di Dante Alighieri, ricevendo su proposta della Societa’ Dantesca Italiana la Medaglia d’Oro della Citta’ di Firenze nel 1997. Come romanziere ha scritto singolari libri di mistero, come “La morte di nessuno” e “Partenza di Sofonisba alle 6.12 della mattina”, entrambi tradotti in italiano da Empiria. Continua a leggere
Emmanuele Francesco Maria Emanuele
La goccia e lo stelo (LietoColle, 2013) è l’ultima opera di poesia di Emmanuele Francesco Maria Emanuele, poeta. Un’opera che scolpisce fin dal titolo, uno stelo, una pietra a forma piatta, un monolito di epoca etrusca, sul quale appare il volto della persona. Sul viso fatto pietra, una goccia di rugiada – la lacrima del tempo – scivola luminosa, spinta dall’ultimo vento. Lo stelo è la resa del corpo, mostra l’ombra che si avvicina e soffia verso il cielo, quella della persona morta. L’ombra che raggiunge un’altra ombra, per commemorarla, ricorda una delle più belle poesie di Eugenio Montale dedicata al padre, “Voce giunta con le folaghe”. Quando il poeta si reca al sepolcro del genitore, tra giunchi fioriti e vermene, incontra l’altra ombra, disincarnata, e ad essa si congiunge, e insieme, padre e figlio risorgono, scoprorate dal fuoco della vita, si scambiano parole silenziose come quelle che adopera Emanuele nella poesia “Mio padre“: Allo specchio, guardandomi ho visto/ il suo volto/ e col passare degli anni sempre più gli somiglio./ Soprattutto nell’anima/ come la sua sempre pronta/ a dar risposte/ ai bisogni degli altri. Nel riflesso del volto, padre e figlio si ritrovano, nell’Amore che fece le loro forme e le rese somiglianti. Continua a leggere