Lorenzo Pavolini, “Si sente in fondo?”

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Lorenzo Pavolini SI SENTE IN FONDO? Avventure dell’ascolto, Postfazione di Goffredo Fofi.
Un viaggio attraverso la radio «La scrittura di Pavolini ha un pregio raro – come dice Fofi nella postfazione – è un impasto in cui sembrano fondersi senza sforzo la finezza dei vecchi letterati con l’acribia dell’analisi e della documentazione». Perché nessuna fatica è superflua quando si tratta di riferire il vero.

E il vero è dato dalla possibilità che si possa ancora scegliere di produrre e partecipare a una cultura che non sia necessariamente intesa solo come consumo. Una cultura che in Italia è sopravvissuta – e sopravvive ancora – soprattutto grazie alla radio. Quello di Pavolini «è un viaggio che può entusiasmare perché riafferma la ricchezza di un mezzo a partire dagli usi migliori che se ne sono fatti, oltre le vecchie e le nuove retoriche». Continua a leggere

Valerio Magrelli, “Geologia di un padre”

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Prefazione di Giacinto Magrelli

Ci sono libri che si scrivono per tutta la vita, magari senza saperlo.
Valerio Magrelli ha raccolto per anni appunti e note sulla figura del padre, un insieme di tracce che attendeva di trovare forma.
Dopo la morte del genitore, quei biglietti cominciano a strepitare: «sapevo che ogni voce era una gola che domandava cibo. Sapevo che ogni richiamo era come un filo, il bandolo canoro di un’infinita matassa di storie».
Perché far brillare ciò che è accaduto – o ciò che si vorrebbe fosse accaduto – è il solo modo che abbiamo per vincere la morte. Continua a leggere

Mara Seveglievich, “Le ragioni del cuore”

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Dalla prefazione di Stefano Strazzabosco

Gli esordi sono come fondazioni di città: si tracciano dei solchi, si bonifica il terreno, si sceglie un sito adatto al tempio, la caserma e il palazzo; si chiama un sacerdote a consacrare il tutto ai numi tutelari, e poi si inizia a costruire, a innalzare le case e le mura. Col tempo, le città crescono o spariscono, diventano grandi o tornano di nuovo solo “arena ed erba”. Cartagine fu rasa al suolo, il suo terreno bruciato col sale, i suoi abitanti trucidati o venduti come schiavi; Roma era stata un semplice guado, ma già nel I secolo contava un milione di abitanti. Vicenza, invece… qualcuno ha voglia di parlare di Vicenza?

Le ragioni del cuore di Mara Seveglievich propongono un tracciato ben definito, ben orientato e soprattutto propizio alla vita – parola che, insieme a “cuore”, ricorre più spesso in queste pagine. Un avamposto, un piccolo paese, non ancora una città, (né tantomeno una lottizzazione); un luogo non lontano dal mare e nemmeno dagli outlet delle grandi firme né – ovviamente – dai negozi di cosmesi; un po’ di stanze dedicate ai Lari (in questo caso il padre), con presenze e affetti (Paolo, Giovanna, la famiglia etc.), provviste di utensili da cucina, di cassettoni e di letti, di libri d’arte e di letteratura. […] Continua a leggere

Mariapia Veladiano, “Ma come tu resisti vita”

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“Ma come si fa a non prendere e stringre mani fino a sentir male, guardare fino a far lacrimare gli occhi, come si fa a vivere così, sapendo.
Sapendo che possiamo celebrare finalmente insieme la diaspora dal nostro egoismo, fare una cosa sola, o anche due, e così scendere dal calvario di una vita che intanto ci inchioda a esser soli, sordi, ciechi e scontenti.
L’ottimismo e voler resistere al male, comunque.”

Mariapia Veladiano crede nelle parole che fanno la differenza. Le sceglie per noi, ce le affida. Affinché queste parole possano essere nostre compagne. Il libro è quasi un dizionario dei sentimenti. In esso ci sono il bene e il male che si confrontano,  si osservano, si sfidano, come in questa piccola prosa che ho scelto per voi,  che ha per titolo “Tenerezza”. Ha a che vedere con gli abbracci, quelli che fanno la differenza e che mancano, mancano ovunque, quando si è piccoli, ma anche quando si è adulti.
Proviamo ad ascoltare queste parole.
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