Alberto Bertoni, “I ricordi di Alzheimer”

Nello scaffale: Ricordi di Alzheimer (seconda edizione) di Alberto Bertoni
a cura di Luigia Sorrentino


Il nitore della parola 
di Guido Monti

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I ricordi di Alzheimer, seconda edizione, di Alberto Bertoni paiono nello stile e contenuto come prosciugati, scarnificati, rispetto a quelli della pur rilevante prima edizione del 2008 sempre per book editore. Continua a leggere

Giorgio Caproni il poeta più amato

Più passa il tempo, e sono ormai passati 22 anni dalla sua morte, più Giorgio Caproni (nella foto di Dino Ignani), acquista grandezza e diventa il poeta piu’ amato e letto, specie dai giovani, del secondo Novecento, come è stato ribadito anche oggi 16 aprile 2012 al convegno promosso dall’Istituto Treccani: “L’opera letteraria di Caproni nel centenario della sua nascita”, 7 gennaio 1912 a Livorno, anche se di sé diceva: “Abito a Roma, ma vivo a Genova” sua città del cuore.

Un successo merito evidentemente di quella sua “semplicità interiore e capacità di comunicare” di cui ha parlato Giorgio Devoto, il tutto “portando alle estreme conseguenze quella svolta antiaulica, prosastica, della poesia del Novecento, con un vocabolario comune, senza residui ottocenteschi, anche se inserito in una sintassi complessa e musicale”, come ha sottolineato il linguista Tullio de Mauro, mentre Anna Dolfi ha analizzato quel passaggio “dalla testimonianza di vista alla visione interiore” nei versi di Caproni, che si diceva “poeta capace di guardare in faccia la realtà sino a metterne in dubbio l’esistenza”. Continua a leggere

Alessandro Baricco, “Tre volte all’alba” e “Mr Gwyn”

Nello scaffale: Alessandro Baricco 
a cura di Luigia Sorrentino

E’ in libreria un nuovo romanzo di Alessandro Baricco ‘Tre volte all’alba’ (Feltrinelli), uscito subito dopo Mr Gwyn’, (Feltrinelli).  Nel nuovo romanzo i protagonisti si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l’unica, la prima e l’ultima. Tre storie, tre incontri, tre episodi in cui scivolano gli stessi tre personaggi che si incrociano, per sfasature temporali, in età diverse, sullo sfondo della hall di un hotel. Nell’alba, tre volte, insiste il sentimento del titolo. Il libro si aggancia al recente ‘Mr Gwyn’ , che ha per protagonista uno scrittore, uscito circa quattro mesi fa, nel quale si fa riferimento appunto, a un romanzo con il titolo ‘Tre volte all’alba’. “Si tratta naturalmente di un libro immaginario” spiega Baricco nella nota di apertura, “ma nelle immaginarie vicende là raccontate esso riveste un ruolo tutt’altro che secondario”.  
In sostanza Baricco sviluppa in ‘Tre volte all’alba’, il desiderio di cambiamento al centro di ‘Mr Gwyn’, dove narrava di un grande scrittore che decide di ritirarsi dal mondo della letteratura, ed infatti le tre coppie di personaggi sono tutti alle prese con lo stesso dilemma: separarsi o proseguire insieme nel loro percorso di vita. Continua a leggere

Franco Buffoni, “Poesie 1975-2012”

Anticipazione editoriale: Franco Buffoni
a cura di Luigia Sorrentino

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Nei prossimi giorni sarà in libreria l’Oscar Mondadori di uno dei più importanti poeti italiani, Franco Buffoni Poesie 1975-2012. Un’anticipazione critica di Massimo Gezzi su “Guerra” di Franco Buffoni contenuta nell’Oscar Mondadori.

La poesia di Franco Buffoni
di Massimo Gezzi

Quel che risulta da un «libro totalmente antielegiaco» (1) come questo [Guerra] è un «catechismo laico, amaro e corrosivo», (2) percorso da un leitmotiv che riemerge spesso, a partire dagli antifrastici versi del testo d’apertura: «Se il mondo è stato creato / Per l’uomo e le sue esigenze / Dio alla fine dei tempi / Premierà le vittime della storia». Continua a leggere

Natan Zach, la parola che cade

Nello scaffale, Natan Zach
a cura di Luigia Sorrentino


Pubblico la lettura di due poesie  di Natan Zach Canto per i giorni terribili e Quel paese di Davide Zizza.
In realtà mancava su questo blog, il nome di Natan Zach, un uomo che – come scrive Davide Zizza – ‘vive ancora in ebraico’.  

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La parola che cade
di Davide Zizza

La letteratura ebraica si porta dentro il seme dell’erranza, il senso di ricerca di un luogo o di ritorno in un luogo che si possa definire patria, “terra-casa” (ing. homeland, ebr. מולדת “moledet”). Questa caratteristica, connessa alla retrospettiva storica dell’esilio, riesce a rivelare il suo risvolto simbolico attraverso e nella lingua. Continua a leggere