Iosif Brodskij, ‘Fondamenta degli incurabili’

Iosif Brodskij Fondamenta degli Incurabili, Traduzione di Gilberto Forti,
Piccola Biblioteca Adelphi, 1991, 17ª ediz. (€ 9,00)

“D’inverno, specialmente la domenica, ti svegli in questa città (Venezia ndr) tra lo scrosciare festoso delle sue innumerevoli campane, come se da dietro le tendine di tulle della tua stanza tutta la porcellana di un gigantesco servizio da tè vibrasse su un vassoio d’argento nel cielo grigio perla. Spalanchi la finestra, e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in gran parte di ossigeno umido, in parte di caffè e di preghiere. Non importa la qualità e la quantità delle pillole che ti tocca inghiottire questa mattina: senti che per te non è ancora finita. Alla stessa stregua, non importa se sei più o meno autonomo, se e quante volte sei stato tradito, se il tuo esame di coscienza è più o meno radicale, più o meno sconsolante: comunque stiano le cose, presumi che per te ci sia ancora speranza, o almeno un futuro.” […] di Iosif Brodskij in Fondamenta degli Incurabili.

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In memoria di te, Dylan Thomas

In memoria di te: Dylan Thomas
a cura di Luigia Sorrentino

“La poesia può penetrare la chiara nudità della luce più di quanto non lo possano le intime cause scoperte da Freud”.
Dylan Thomas

“Spesso lascio che un’immagine si ‘si produca’ in me emozionalmente e quindi applico ad essa quanto posseggo di forza critica e intellettuale – lascio che questa immagine contraddica la prima, già sorta, e che una terza immagine generi dalle altre due insieme una quarta immagine contraddittoria, e lascio quindi che tutte restino in conflitto  entro i limiti formali da me imposti… Dall’inevitabile  conflitto delle immagini – inevitabile perchè appartenente alla natura creativa, ricreativa, distruttrice e contraddittoria del centro motivante, cioè del centro della lotta – cerco di pervenire a quella pace momentanea che è una poesia”…

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Mark Strand e Edward Hopper

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Un grande poeta e scrittore americano, Mark Strand, (cliccando qui potete vederlo in una video-intervista di Luigia Sorrentino) premio Pulitzer per la poesia, legge trenta famosi quadri di Edward Hopper, il pittore americano per antonomasia, nella traduzione di Damiano Abeni. Vengono così ripercorsi nel libro, gli scenari più intensi della mitologia statunitense moderna: distributori di benzina, strade, spazi urbani, ferrovie, locali notturni, camere d’albergo…
La dimestichezza che si ha con la materia figurativa trattata da Hopper ha fatto sì che questo artista venisse costretto, superficialmente, dentro etichette limitative. Così è accaduto sia sotto il profilo storico, come quando si è voluto rinchiudere Hopper entro la definizione di «realista americano», sia sotto il profilo tematico, come quando se ne è voluto fare, incontrovertibilmente, l’«artista della solitudine e dell’alienazione». Continua a leggere

Cristina Campo, La tigre assenza

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Cristina Campo La Tigre Assenza a cura di Margherita Pieracci Harwell, Biblioteca Adelphi 1991, 4ª ediz. (€ 19,00)  

Cristina Campo, eccellente traduttrice, soprattutto di autori di lingua inglese, (Katherine Mansfield, Virginia Woolf, John Donne, William Carlos Williams) concepì la traduzione dell’opera letteraria non come semplice riproduzione del significato; la Campo cercò di far rivivere nella propria lingua, l’immaterialità, la parte spirituale dell’autore con l’intuizione profonda che solo le donne riescono ad avere. I suoi scrittori preferiti ai quali si dedicò per tutta la vita furono soprattutto Hugo von Hofmannsthal e Simone Weil, della quale tradusse la tragedia Venezia salva e il saggio Iliade Poema della forza.

Di Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, (1923-1977) sono apparsi con Adelphi i saggi raccolti negli Imperdonabili (1987) e in Sotto falso nome (1998), e le Lettere a Mita (1999). La Tigre Assenza comprende tutte le poesie e le traduzioni poetiche, edite e inedite, di Cristina Campo.
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Friedrich Nietzsche, ‘Le poesie’

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Della produzione poetica di Friedrich Nietzsche – dalla quale trasse ispirazione la lirica d’avanguardia tedesca del primo Novecento – la ristampa einaudiana del 2011 (euro 15,00) ripropone tutte le composizioni sparse nelle opere filosofiche dell’autore: da Umano troppo umano (1878), Aurora (1881), La Gaia Scienza (1882-1887), Così parlò Zarathustra del 1883-1885, Al di là del bene e del male (1886), Nietzsche contra Wagner (1888), nonché gli Idilli di Messina (1882) e i Ditirambi di Dioniso (1885-1888). 
Tutta forza del pensiero filosofico nietzschiano passa, infatti, anche attraverso la sua produzione poetica. La curatrice e la traduttrice, Anna Maria Carpi, ha ritagliato in questo libro le composizioni poetiche tratte dalle opere piú importanti di Nietzsche, che consentono di interpretare il pensiero dell’autore da un punto di vista assolutamente inedito.
In Umano troppo umano, Friedrich Nietzsche chiude l’aforisma  376 con il motto: “Non ci sono amici, non ci sono nemici”, e chiude il primo libro dell’opera  con la doppia lirica  Unter Freunden (Fra amici). Con il componimento poetico, tenuto fuori dal ragionamento filosofico, Nietzsche celebra il piacere, e si ritrova in compagnia dei suoi simili, i poeti, appunto. Continua a leggere